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La medicina popolare magico - superstiziosa era diffusa in tutta la Sardegna e ancora oggi alcune pratiche vengono utilizzate e tramandate. Comprendeva diverse “terapie” e “trattamenti”, alcuni più pratici, come le fumigazioni contro l’infermità, unguenti per il mal di ossa, preparati per l’inappetenza, altre più spirituali, come la medicina dell’occhio. Questi riti non avevano lo scopo di procurare danno a qualcuno, ma di alleviare le sofferenze della vita quotidiana in un mondo nel quale la medicina e la scienza erano molto lontane e l’arte della cura si basava sulla conoscenza delle erbe e della natura. Si trattava di quella che viene definita “magia bianca”.
Atlantide: il continente perduto, l’isola misteriosa dove gli uomini vivevano finché volevano, con montagne ricche di metalli preziosi e sorgenti, con estati piacevoli e inverni miti, e i raccolti sempre abbondanti. Un eden, dove la vita scorreva lenta e armoniosa. Con la stessa forma rettangolare raccontata da Platone nel Timeo, quel continente vegliato da migliaia di torri-grattacielo (i nuraghi) è la Sardegna. Così sostiene il giornalista Sergio Frau nel libro Le Colonne d’Ercole – un’inchiesta – pubblicato nel 2002 da Nur-Neon editore e ristampato più volte.
Il 30 Gennaio 2000 Rai Tre mandò in onda un servizio su Villacidro, il cui oggetto fu ripreso nei giorni seguenti da alcune riviste e quotidiani importanti: una leggenda affascinante decretava maledetto questo paese di quindicimila abitanti scarsi, perché infestato dalle streghe. Secondo un articolo dai toni medievaleggianti (comparso sul quotidiano La Repubblica) “un alto tasso di suicidi perpetua la leggenda e molti abitanti fanno ricorso costante a riti esorcisitici per difendersi”.