Aprile 19, 2024

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    Contos de foghile

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    I santi, Nostra Signora e Gesù stesso in persona pigliano spesso viva partecipazione in molte leggende sarde. Non c'è Madonna che non abbia la sua storia, e quasi tutte le chiese, specialmente le chiesette di campagna, le piccole chiese brune perdute nelle pianure desolate o nei monti solitari, e che hanno l'impronta delle costruzioni pisane o andaluse, sono circondate da una tradizione semplice o leggendaria. Qui ne ricordo due. La prima è della chiesetta edificata in cima al monte Gonare, presso il villaggio di Orane, a 1120 metri sul livello del mare. Gonare è una delle montagne più caratteristiche della Sardegna, ed il suo picco azzurro, in forma di piramide, si scorge da moltissimi punti dell'isola.

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    Poco distante dalla riva del mare un antico pastore pascolava le sue gregge. Era in un tempo lontanissimo, in una primavera quasi preistorica; ma il paesaggio era quale ancora si ammira adesso, una fresca pianura verde, chiusa da montagne quasi nere sul cielo d'un azzurro chiaro, e lambita dal mare; la capanna del pastore era eguale alle odierne capanne dei pastori sardi; e lo stesso era il pastore, vecchio ma ancora possente, coi lunghi capelli e la lunga barba gialla, gli occhi neri circondati di rughe, e vestito di rozzi pannilani e di pelli. 

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    Questa leggenda risale all'ottavo o nono secolo. Dopo l'insurrezione dei sardi contro la dominazione bizantina, fuggiti i fiacchi Greci da Cagliari, l'isola si resse da sé per qualche tempo, governata dal famoso re Gialeto, ch'era già stato capo dei rivoluzionari. Ma venne tosto infestata dai saraceni, che la sbranarono con ogni sorta di scorrerie, di espilazioni, di saccheggi e di rovine.Le coste dell'isola erano costantemente piene di pirati e di guerrieri saraceni, e i villaggi marittimi erano quelli che più certamente ne soffrivano. Gli abitanti di Dorgali, grosso villaggio nel circondario di Nuoro, vicino alla costa orientale, ma difeso da un'alta montagna calcarea, tenevano sempre un gruppo di uomini forti e valorosi sulla cresta del monte, in guardia contro tutti i movimenti dei saraceni accampati sulla sottostante costa.

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