Nel 1995 nasce in Sardegna e si diffonde in tutto il mondo la webmail, cambiando totalmente il modo di fruire della posta elettronica da parte di aziende e privati. Un’innovazione dell’internet dei primordi, dell’internet libero. E oggi, come sarebbe andata? Ve l’ho già detto, in Sardegna l’innovazione è sempre stata di casa. È del 1995 lo sviluppo, per opera di Luca Manunza, allora ricercatore del CRS4, della prima webmail al mondo. Da quel momento in poi avrebbe permesso a chiunque, aziende e privati, di gestire gli account di posta elettronica attraverso un browser web anziché solo lato client. Un cambiamento radicale nel modo di usare un servizio che al tempo si adattò gratuitamente ai sistemi esistenti.

Come sarebbe andata se tutto questo fosse successo oggi? Quale sviluppo commerciale avrebbe avuto una  soluzione di questa portata? Incontro Luca a Cagliari e facciamo due chiacchiere.

“Quando è nata la webmail non c'erano modelli commerciali di servizio nel web ed era naturale pensare che fosse distribuita, perché l'email stessa era distribuita – mi racconta Luca - Gli utenti erano studenti di università o dipendenti aziendali, non clienti globali. Se non concepita all'interno di un’azienda, oggiprobabilmente un'idea simile nascerebbe come startup, perché sfruttare commercialmente una nuova ideaè divenuto la normalità”.

Gli chiedo se non abbia mai qualche rammarico per non aver usufruito personalmente quell’innovazione. “Ma no, fingo rammarico e la definisco il monumento alla mia inettitudine imprenditoriale - scherza - In realtà 20 anni fa internet era un luogo per iniziati, accademico e pionieristico, e distribuirla gratuitamente era la cosa giusta da fare. Mi piace pensare che sia andata ad aggiungersi a quelle tecnologie per cui oggi internet è come lo conosciamo. Le stesse, inventate e date gratuitamente, grazie alle quali è nato: l'email, il web, i browser, il linguaggio perl”.

E mi mostra il primo annuncio pubblicato nel newsgroup comp.infosystems.www.announce

 

e il secondo, che permetteva di scaricare il software.

Gli chiedo quale sarà secondo lui la prossima evoluzione della posta elettronica, visto che Mailbox sembra destinata nuovamente a cambiare il modo con cui consultiamo quotidianamente le nostre email. “Nuove funzionalità lato client possono renderla più semplice ma non mi aspetto grandi innovazioni. La natura distribuita dei server e la disomogeneità tra i client rendono l'email ‘resistente’ all'introduzione unilaterale di nuove funzionalità”.

E internet? Deve essere a pagamento o libero? “In quanto infrastruttura di comunicazione globale ritengo debba essere libero e neutrale, senza censure o controllo da parte di governi o poteri economici. Che non significa tuttavia gratuità, perché ovviamente comporta dei costi”.

 

Serena Orizi  

 

Autore dell'articolo
Mariella Cortes
Author: Mariella Cortes
Curiosa per natura, alla perenne ricerca di luoghi da scoprire, persone da raccontare e storie da ritrovare. Giornalista dal 2004 per carta, televisione, radio e web, lavoro a Milano come formatrice per aziende e professionisti e come consulente di marketing e comunicazione. FocuSardegna è il filo rosso che mi lega alle mie radici, alla mia terra che, anche nei suoi silenzi, ha sempre qualcosa da dire. Mi trovi anche su: www.mariellacortes.com
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