
Testata Giornalistica di approfondimento culturale e promozione turistica registrata presso il Tribunale di Oristano.
Whatsapp: 329 6852214
Email: info@focusardegna.com
Quarant’anni fa la tragedia di Vermicino che costò la vita al piccolo Alfredino Rampi, il bambino di sei anni inghiottito da un pozzo artesiano. L’incapacità, l’approssimazione e la scarsità di mezzi dell’apparato di sicurezza di allora non riuscirono a salvarlo. Dopo quarant’anni e quattro mesi è morta l’unica persona che tentò disperatamente di riportarlo a sua madre: Angelino Licheri. Si è spento, povero come ha sempre vissuto, in una casa di riposo di Nettuno, ucciso dalle complicazioni di un diabete che dopo avergli causato la perdita delle gambe e la quasi cecità lo costringeva su una sedia a rotelle.
«Il mio rapporto con la Sardegna è fatto di un amore viscerale, che è nato quando sono partita e si è rafforzato sempre di più negli anni.»
Così Claudia Desogus, scrittrice sarda all’estero, descrive il suo legame con l’Isola, quel senso di appartenenza che quasi ogni sardo – che calpesti o meno le sue strade – porta nel cuore. «Io idolatro e idealizzo la Sardegna,» spiega ancora «anche se sono cosciente di questa mia visione parziale. Riesco a vederne anche i difetti, ma preferisco concentrarmi su tutti i suoi pregi. Mi manca, ma la porto sempre dentro di me. Forse tornerò, ma non credo che sarà prima della pensione.»
La sua è una storia da bomber dimenticato. Non in Francia, dove è considerato una leggenda e conserva gelosamente il record di capocannoniere all-time della Ligue 1, ma in Italia, la sua Patria, e in Argentina, il Paese dove è cresciuto e ha iniziato a giocare a calcio.