Ottobre 09, 2024

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    Sardinia Antiqua

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    Gavino, santo, fu martirizzato e sepolto, insieme a Gianuario, a Turris Libisonis, durante la persecuzione di Diocleziano (303) Il culto è attestato per la prima volta nel Martirologio Geronimiano (secondo quarto del V secolo), che ne registra la celebrazione in Sardinia, in Turribus,i giorni 30 maggio e 25 ottobre -data, quest’ultima, considerata dalla tradizione successiva quella effettiva della morte-.

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    Fretum Gallicum è la denominazione utilizzata in epoca romana ad indicare lo stretto braccio di mare, quasi una sorta di canale (fretum) tra la Sardegna e la Corsica, ossia le attuali Bocche di Bonifacio. Essa sostituì quella di Taphros (fossato), utilizzata da Plinio il Vecchio (Nat. Hist., III, 6, 83) che la trasse da un’autore greco la cui identità resta per noi sconosciuta. La denominazione Fretum Gallicum, attestata nell’Itinerarium Maritimum (495,2 Wess.), un indice della rete di collegamenti per via marittima risalente all’epoca imperiale (III sec. d.C.), fa riferimento alle rotte commerciali che collegavano la Gallia Narbonensis (da cui l’aggettivazione Gallicum, nel senso di rotte per le Galliae), la Penisola Iberica e la Sardegna occidentale con il Tirreno. La navigazione nel settore marittimo del Fretum era propiziata dal vento di maestrale (il Circius), ma d’altra parte comportava notevoli rischi a causa del rapido e improvviso ingrossarsi dei venti e del mare e della presenza di isole e scogli (Cuniculariae, Phintonis e Fossae insulae, PLIN, Nat. Hist., III, 6, 83).

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    Sovrano del regno di Sardegna e di Corsica.  Una prima versione del mito contenuta nella Teogonia di Esiodo, lo riguarda come figlio di Ponto e di Gea; un’altra lo vuole invece generato dall’unione di Oceano con Teti. Da F. e dalla sua sposa Keto nacquero le Gòrgoni dell’estremo Occidente: Medusa, Strenno, Euriale. F. era anche il padre delle Focidi (divinità ma anche mostri marini), delle Sirene, di Echidna, delle Esperidi. Sua dimora era la costa dell’Acaia, in Grecia, o l’isola di Itaca. È Servio, in un commento al V libro dell’Eneide a ricordare, sulla scorta di fonti più antiche in suo possesso, che “Rex fuit Forcus Corsicae et Sardiniae”.

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