
Testata Giornalistica di approfondimento culturale e promozione turistica registrata presso il Tribunale di Oristano.
Whatsapp: 329 6852214
Email: info@focusardegna.com
Il mio contributo su Focusardegna nasce da una mera coincidenza.
Il giorno in cui Mariella mi ha parlato del progetto "Tutto quello che faremo" #appenapossibileinsardegna, la mia giornata era iniziata con il buon proposito di stilare una lista di cose che vorrei fare una volta che l’emergenza si attenuerà. Non voglio dire passerà, perché mi sono resa conto da tempo che sarà un processo molto lungo.
È stata una coincidenza, insomma. Una coincidenza dalla quale sono passati più di due mesi.
Quella lista l’ho iniziata, così come ho iniziato la stesura di queste righe, poi abbandonate a sé stesse, perché “le cose da fare sono sempre moltissime” e “la mia lista è lunga, molto lunga”.
Esistono luoghi la cui bellezza può resistere a tutto, anche ai più tenaci tentativi di farne un paradiso turistico. Basti pensare a Stintino. Nei tramonti estivi senza vento, quando il silenzio sembra esaltare il profilo aspro della vicina Asinara sul mare piatto, gli aironi cinerini prendono casa nello stagno di Casereccio, di fronte al chilometrico biancore della spiaggia della Pelosa.
Questa storia, per alcuni versi, inizia nel 1970. In realtà inizia prima, molto prima, alla fine degli anni Cinquanta, prima del turismo di massa e prima della Costa Smeralda. Ma una cosa è certa. Inizia in un punto preciso: la discesa che da Monte Altura conduce a Porto Rafael. Perché nessuno può resistere, tutt’ora, alla tentazione di fermarsi e lasciarsi trascinare da quel panorama. È una roba straordinaria, mozzafiato.