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La “mal aria”, così definita in seguito a una vecchia credenza secondo cui venne trasmessa dall’aria malsana, è una malattia endemica che ancora oggi rappresenta, assieme alla tubercolosi e all’AIDS, una delle principali emergenze sanitarie del pianeta. E’ causata da un piccolo protozoo del genere Plasmodium di cui ben quattro specie sono responsabili della malattia nell’uomo: il P. Falciparum; il P. Vivax; il P. Malariae e P. ovale (ultimamente anche il P. Knowlesi che era tipico nelle scimmie ma che è stato evidenziato in alcune regioni del Sud-Est asiatico). Le specie più comuni sono il P. Vivax e P. Falciparum, di cui quest’ultimo mortale.
Dopo un’estate come quella appena trascorsa dove il caldo e il sole l’hanno fatta da padroni, può capitare di sentirsi un po’ sottotono, complici anche le prime nuvole che da qualche giorno hanno ridotto il cielo a uno schermo grigio, preannunciando l’arrivo della stagione autunnale. E’ bene ricordare che per ritrovare il benessere psico-fisico non è sempre necessario emigrare ai tropici o evadere completamente dalla routine per un attimo fugace, duraturo quanto l’illusione del “vivere in vacanza da una vita”, ma è altrettanto importante recuperare del tempo durante la giornata o alla sera, di rientro dal lavoro, per occuparci di noi stessi.
Una delle tante storie di solitudine. Una qualunque vicenda di cinica burocrazia . Quale logica spiegazione avrà potuto trovare il detenuto del carcere di Massama a Oristano, davanti alla richiesta, negata dal Direttore, di poter incontrare il suo cane? E’ quanto accaduto qualche settimana fa. Al detenuto, affetto da forti crisi depressive, la psicologa del penitenziario aveva prescritto la Pet Therapy. Appoggiandosi all’Associazione socialismo diritti e riforme (Sdr) , l’uomo ha in seguito inoltrato domanda al Direttore, ma la mancanza di regole, gli ha impedito di poter riabbracciare il suo cane, ricevendo un secco no. "Non si può prendere un provvedimento che poi, a condizioni analoghe, non venga applicato anche agli altri detenuti." – ha spiegato Pierluigi Farci, Direttore del penitenziario, motivando il rifiuto.