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*DI ALESSANDRA DERRIU*
La nostra vita è scandita da fasi, tempi, ciclicità, allo stesso modo quella della natura. L’uomo segue la natura e dalla notte dei tempi associa ai cicli naturali i suoi rituali, gesti, simboli che ritornano e che aiutano a mantenere il legame con il mondo che ci circonda.
Il rito si tramanda di generazioni, e racconta il mito, la storia passata che si ripete, racconta quello che è accaduto e accadrà di nuovo, ci chiede di non dimenticare e di osservare.
I momenti di passaggio e di cambiamento della natura regolano la vita dell’uomo e vanno trasmessi e celebrati. Tutto torna, sempre, anche se muta forma, non cambia significato.
Nei paesi della Sardegna è comune che l’anno sia scandito da ritmi precisi, sopravvissuti alla velocità della modernità e delle nuove abitudini.
In tutta la Sardegna, come altrove, era uso fare dei nodi a delle cordicelle, che potevano essere di varia materia, per favorire o per impedire rapporti, carnali e non, tra uomini e donne, agevolare matrimoni, dirimere le controversie, legare o slegare le persone, ma anche per fissare un intenzione, una preghiera, un desiderio. Si pensava che in questo modo si potessero legare insieme o separare le persone, che il gesto compiuto in modo simbolico si sarebbe poi ripetuto nella realtà, con la forza del rito e dell’intercessione.