Si è conclusa il mese scorso l’edizione 2015 della Start Cup Sardegna, la competizione di Business plan che si svolge annualmente in tutte le Regioni che aderiscono al Premio Nazionale per l'Innovazione. La Sardegna partecipa alla gara da ben 7 edizioni. L'iniziativa è organizzata dagli Uffici per il Trasferimento Tecnologico delle Università degli Studi di Sassari e di Cagliari e viene finanziata con fondi POR FESR 2007-2013 nell’ambito del progetto INNOVA.Re, la rete regionale al servizio dell’Innovazione di cui fanno parte i due atenei sardi e Sardegna Ricerche. La Start Cup Sardegna fornisce gratuitamente a tutti i partecipanti formazione e assistenza per la redazione del business plan. Alle idee imprenditoriali vincitrici la competizione offre premi in denaro, servizi di accompagnamento al mercato, tutorship manageriale.

Ecco i vincitori di quest’anno:

1° POSTO: IntendiME (Cagliari)
È una giovane e intraprendente startup che migliorerà la vita delle persone con problemi di udito, facendole sentire più indipendenti e al sicuro. Offre un sistema pratico e innovativo, in grado di rilevare tutti i suoni della casa e avvisare l'utente direttamente sul proprio smartphone, tablet o dispositivo da polso. I giovani start upper sono Giorgia Ambu, Alessandra Farris e Antonio Pinese Il dispositivo si basa su una tecnologia capace di rilevare le vibrazioni che generano i suoni: basta attaccare una placchetta sulla fonte sonora prescelta e, non appena questa rileverà un suono, si riceverà un avviso tramite vibrazione o illuminazione sul proprio smartphone, tablet o dispositivo da polso.

2°POSTO: ArcolaBio (Sassari)
Startup tutta al femminile quella di Loredana Cubaiu, Gianfranca Ladu. Si tratta di produzione di filati ottenuti da scarti agroalimentari e agroindustriali. Utilizzabili sia per la tessitura tradizionale che per la stampa 3D. Attenzione agli scarti della filiera del carciofo. Italia terza al mondo per produzione, e ogni anno solo in Sardegna ci sono 150mila tonnellate di scarti. Questa startup sta lavorando a un sistema per generare dallo scarto del carciofo un nuova risorsa. Il settore è in crescita, perché a oggi i materiali per la stampa 3d sono di derivazione plastica e hanno quindi un forte impatto ambientale. Entro 2020 in Italia questo mercato varrà 100milioni di euro.

3°POSTO: Smart Sensory Box (Sassari)
Marco Nieddu e Carlo Piga hanno pensato a un software per acquisire dati sensoriali. Si tratta di un nuovo prodotto semplice, flessibile e dinamico, per l’analisi sensoriale. Un sistema componibile in cui tutti i test operano in maniera indipendente permettendo di dotarsi solo dei test di cui si necessita e di implementarne la gamma in funzione delle nuove esigenze. I test sono inseriti all’interno di una scheda elettronica che, generando una rete locale wireless, svolge un vero e proprio ruolo di server. Pensiamo alle aziende che producono alimenti o prodotti per le persone, come i cosmetici, che hanno una continua necessità di analizzare gusti e sensazioni; ed ecco che il progetto può tornare utile a diverse realtà imprenditoriali.

Le tre startup si aggiudicano i premi in denaro, rispettivamente di €8.000, €4.000 e €2.000 inoltre rappresenteranno la Sardegna all’11° Premio Nazionale per l'Innovazione (PNI), la fase nazionale della Competizione, che coinvolge ca. 50 atenei italiani e il CNR, che si terrà a Rende il 3 e 4 dicembre.

Doveroso sottolineare il buon numero di idee che sono state inviate, la maggior parte di ottimo livello. Un dato, questo, che evidenzia come anche in Sardegna lo spirito imprenditoriale sia sempre più vivo e maturo.

Non ci resta che fare un grosso in bocca al lupo!

 

Autore dell'articolo
Irene Bosu
Author: Irene Bosu

Giornalista e social media manager con una robusta esperienza in comunicazione politica, istituzionale e culturale. Sono nata a Nuoro, città di Grazia Deledda, Francesco Ciusa, Salvatore e Sebastiano Satta. Figure che mi hanno trasmesso l’amore per l’arte e la cultura.

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