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Nora Musa è una bambina del villaggio minerario di Monte Narba, undici anni di coraggio incastonati all’interno di una gemma vivente, che, come le raccontò suo padre Antonio, trovò nascosta nella dura roccia dentro una di quelle gallerie che bucavano il monte. Dal cuore della montagna nacque, e nel cuore tornò a combattere tragedie, come la perdita prematura del padre e quell’incidente, un colpo di fulmine in pieno petto durante un temporale, che le aprì le porte della morte dalla quale però riuscì a fuggirvi, tornando alla vita come una biddermortos (coloro che vedono i morti).
Il tema era questo:"Se un tuo compagno benestante e molto intelligente ti avesse espresso il proposito di abbandonare gli studi, che cosa gli risponderesti?"
Ghilarza, addì 15 luglio 1903 Carissimo amico,
Poco fa ricevetti la tua carissima lettera, e molto mi rallegra il sapere che tu stai bene di salute. Un punto solo mi fa stupire di te; dici che non riprenderai più gli studi, perché ti sono venuti a noia.
Vi dice qualcosa “Madre Acqua”? Sergio Atzeni voleva intitolare così quel libro che tanto aveva faticato a scrivere. Il romanzo che racconta un viaggio simbolico di sola andata dalla Sardegna al continente. Due paroline che, però, non piacevano alla Mondadori, e dunque fu trasformato in “Il quinto passo è l'addio”. Paola Mazzelli, ultima compagna dello scrittore, ricorda questo passaggio davanti alla telecamera di Daniele Atzeni che ha scelto proprio quel titolo per il suo film-documentario, presentato lo scorso 20 novembre, a Nuoro presso l'Istituto Regionale Etnografico.