La scorsa settimana le fondatrici di Sardinia Spop Tourism, parlando delle opportunità offerte dal Recovery Plan Sardinia Spop Tourism: quali opportunità per lo sviluppo locale?, hanno posto delle domande al Presidente ANCI Sardegna Emiliano Deiana:

- In che modo è possibile rendere operativa ed incisiva la partecipazione della comunità nella definizione dell'utilizzo delle risorse del Recovery Fund? Da chi dipende?

- Le va di condividere con noi esperienze concrete di coinvolgimento delle comunità nel processo decisionale, magari rispetto alla precedente programmazione, che abbiano sortito effetti positivi?

Qui la risposta di Emiliano Deiana.


Carissime,

alle domande che mi avete posto si può rispondere in molti modi: ammiccante, dialogante, sfuggente, burocratico, leguleio, delegante.

Ho deciso di rispondere nell’unico modo che conosco: col criterio della verità e della problematicità. Sarebbe stato per me facile dire: 'non dipende da me, dovreste rivolgervi a Ursula Von Der Layen, a Mario Draghi o a Christian Solinas'.

E aggiungere: 'la procedura per far sentire la vostra voce è questa, bisogna presentare domanda in carta bollata entro la tale data, a tale ufficio'.

Ma sarebbero state risposte false: da presa in giro.

Il linguaggio della verità e della problematicità mi spinge a rispondervi nell’unico modo che ho: 'in questo momento non lo so, le procedure non sono chiare come non è chiara la 'Governance' di chi gestirà i diversi fondi né quale sarà il ruolo effettivo dei Ministeri, delle Regioni e dei Comuni'.

Ma questa, come sempre, è solo una parte della verità e del problema e poiché mi rivolgo a delle donne che hanno deciso di tornare in Sardegna per investire sul loro sapere e sulle loro conoscenze per migliorare i luoghi che hanno deciso di ritornare ad abitare occorre avanzare col ragionamento.

Per proseguire questo dialogo, però, occorre rivolgere a Voi, due domande: 'quanto siete disponibili a lavorare con le istituzioni locali per pretendere di essere ascoltate in questa partita decisiva per il nostro futuro? Quanto avete voglia di mettervi in gioco su un terreno ancora ignoto?'.

Io, noi: possiamo darvi un punto di partenza. Un terreno - nella frastagliata 'geografia istituzionale' - da cui partire per scalare una montagna che, forse, non vuole nemmeno essere scalata.

Il tema è: fuori dalle grandi opere, al di là dei conglomerati bituminosi delle città immense, oltre i progetti più o meno faraonici di respiro regionale (altro problema cogente: esiste, oggi, un 'respiro regionale' in Sardegna?) come si rappresentano i luoghi che, tecnicamente, non sono 'citta'?

Cioè come si rappresentano i paesi, magari non ognuno per i fatti propri, illusi - come spesso ci siamo illusi - di avere la bacchetta magica per invertire la tendenza allo spopolamento e alla desertificazione in perfetta solitudine, che sempre si è tradotta nel 'perfetto fallimento'?

Noi in Gallura, ad esempio, ci stiamo rappresentando col modello della 'città di paesi': dove ognuno vive in relazione all’altro, provando - fra mille difficoltà - a superare l’estetica della competizione con l’etica della collaborazione.

Si può provare, insieme, a estendere questa esperienza e questo metodo a tutta la Sardegna?
Voi cosa ne pensate: si può fare?

Ma andiamo avanti - 'sognando razionalmente'.

Possiamo pensare di candidare, che so?, Baradili o Nughedu Santa Vittoria o Borutta ad ospitare l’unico centro nazionale contro le epidemia, previsto nella versione definitiva del Pnrr?

Cioè vi immaginate se istituzioni locali e cittadinanza attiva candidano uno dei nostri paesi per ospitare il centro di ricerca più importante del Paese, contro le pandemie e - magari - come prefigura Biden negli USA che sconfigga il cancro?

E che questo centro nasca e cresca insieme al parco tecnologico 'Einstein Telescope' di Sos Enattos di Lula capace di studiare le onde gravitazionali e lo spazio interstellare?

Noi non dobbiamo gestire la miseria l’esistente: dobbiamo 'pensare l’impensato', perseguire l’utopia delle cose concrete che ci consentirà di rendere reali le nostre idee, le nostre ambizioni.

E ancora: siamo d’accordo nel dire che serve rafforzare con 'cantieri di comunità' - costituiti da giovani con un’altissima professionalizzazione universitaria - la capacità della Pubblica Amministrazione di ideare l’innovazione che serve ai nostri paesi e ai nostri territori: dallo sviluppo locale al turismo, dal l’agricoltura ai servizi alla persona?

Siamo d’accordo nel dire che ci vuole la stessa connessione e i medesimi diritti digitali a Noragugume come a Berlino, Parigi, Barcellona o Londra?

E che ci vuole una scuola - in particolare per il ciclo 0-6 anni - in ogni paese? E serve almeno una “casa della salute” in ogni territorio con gli ospedali di periferia che vanno riorganizzati e rimessi in piedi dopo una stagione di tagli fallimentare?

Siamo d’accordo su queste cose basilari?

Possiamo discutere di fare della Sardegna il più straordinario parco archeologico del Mediterraneo e trasformarla in un unico 'polmone verde' - insieme alla Corsica - nel cuore del nostro mare? Coniugando cultura, ambiente e lotta ai cambiamenti climatici?

Possiamo immaginarci progetti 'colossali' in grado di invertire il declino e la morte civile delle nostre comunità?

Ovviamente potrei continuare con le idee e le suggestioni seguendo il filo dei programmi declinati dal PNRR nazionale. Per ora mi fermo qui.

Ma non prima di aver ribadito che solo dalla collaborazione fra realtà vive e vitali sul territorio, cittadinanza attiva e istituzioni locali si può fare ciò che finora è mancato: il PNRR della Sardegna costituito dall’armonizzazione dei bisogni primari delle comunità locali con i sogni immensi che ci animano: dalle città fino al più piccolo dei nostri paesi.

Non prima però di aver mandato al macero la seconda 'erre' dell’acronimo PNRR : passando dalla flebile 'resilienza' a una più orgogliosa e matura 'Resistenza'.

Con amicizia e spirito aperto di collaborazione

 


Emiliano Deiana

Nato il primo aprile 1974 vive a Bortigiadas. Cofondatore della Libreria Bardamù di Tempio Pausania. È stato Sindaco di Bortigiadas per 15 anni, attualmente è Presidente di ANCI Sardegna. Ha pubblicato nel 2012 il libro di racconti satirici  'Bar Sport Democratico', Ethos Edizioni. 
Nel 2020 è uscito il suo primo romanzo, 'La morte si nasconde negli orologi', Maxottantottoedizioni.

(Foto ©Andrea Deiana) 


 Articolo realizzato per il progetto "FocuSardegna a più voci"

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