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Ci sono feste in Sardegna dove il tempo pare essersi fermato. E non per questo bisogna vedere gruppi folk o maschere tradizionali. A Ghilarza, nella chiesa di San Serafino, sono in corso i festeggiamenti. Sabato mi son ritrovato in mezzo a questi e ho avuto modo di conoscere questa nuova (per me) festa. Il novenario di San Serafino sorge sin dal 1600 sopra il lago Omodeo (all'epoca era un fiume), attorno ci sono ben 103 "muristenes" dove per questa occasione vengono abitate ogni giorno.
Ormai ho capito che nei paesi della Barbagia di Seulo le leggende sono di casa. Perche' come gia' mi successe a Seulo ed Esterzili, anche a Sadali qualcosa di misterioso esiste. Gia' il primo impatto col centro storico e' particolare, case disabitate e nuove si sposano in un contesto dove acqua e verde avvolgono il paese. Si passeggia lontani dal silenzio della vita mondana e solo il rumore dell'acqua ti fa compagnia.
Dopo due anni di inviti, finalmente son riuscito ad andare anche ad Orune per fotografare una festa paesana. Gia' domenica scorsa a Nuoro, al Redentore, diverse persone di Orune mi avevano invitato alla festa de Su Carminu, quasi dispiaciute mi dicevano "da noi non sei mai venuto". Ero reduce da alcuni giorni pienissimi e stancanti ma alla fine son riuscito ad arrivare. A Orune, e di Orune, e' inutile negarlo, non se ne parla proprio benissimo. E chi se ne frega, io ci vado lo stesso, vediamo com'e' questo paesotto appeso a 750 metri s.l.m. dove il mare lo vedi e dove vedi le punte del Corrasi dietro l'Ortobene.