Il mal di schiena è una patologia che riguarda oltre 15 milioni di persone in Italia. Il termine generico indica un sintomo nevralgico la cui origine è svariata che viene innescato da una serie di cause. Nel nostro paese circa il 20% di assenze sul lavoro sono dovute al mal di schiena e circa il 70% dichiara di soffrirne almeno una volta nella vita.  Nonostante questo solo la metà dei pazienti si rivolge ad un medico.

Ma qual è l’evento scatenante il dolore? Capirlo potrebbe aiutare a prevenire comportamenti e abitudini a rischio e sono molti i professionisti del settore che hanno qualcosa da dichiarare in merito. Tutti sono concordi però nell’affermare che il mal di schiena non è solo un problema fisico ma anche mentale e emozionale che coinvolge al contempo corpo e mente. Ne deriva che 80 milioni di confezioni di antidolorifici vendute ogni anno in Italia sebbene possano rappresentare un valido aiuto, in parecchi casi da sole offrano una cura solo parziale che necessita di essere integrata con altri metodi nuovi e alternativi.

 

 ECCESSO DI RESPONSABILITA’

Secondo la medicina psicosomatica quando si accumulano conflitti irrisolti e blocchi di energia uno degli organi più esposti è la colonna vertebrale e la lombalgia (dolore nella parte bassa della schiena) rivela un sovraccarico di responsabilità.

Nel corso dell’evoluzione l’uomo ha conquistato la posizione eretta e la nostra specie si è trovata ad affrontare fardelli sia fisici che psichici. Le ossa conferiscono stabilità e struttura rendendo possibile la posizione eretta, ma vi sono dei casi nei quali per diverse ragioni esse tendono a modificarsi, come accade per esempio nell’osteoporosi, ritrovandosi infine senza sostegno.

Tutte le responsabilità e i pesi assunti portano la colonna vertebrale al centro di conflitti che possono rimanere inconsci e manifestarsi a livello somatico con il dolore, causato dalla tensione della muscolatura paravertebrale lombare o dallo schiacciamento dei dischi intervertebrali. Una pressione eccessiva può portare allo sviluppo di ernia del disco e il paziente sarà incapace di muoversi e lottare. Se la lombalgia insorge acutamente si parla invece di “colpo della strega”. Una persona affetta da questo sintomo acuto, comunemente parlando, non resiste ad un “incantesimo” e riceve un colpo portando pesi non suoi e perdendo la libertà di movimento.

ABBIAMO UNA SCHIENA MA SPESSO CI DIMENTICHIAMO

Mentre svolgiamo le nostre attività quotidiane, come camminare o sollevare pesi, attiviamo involontariamente una serie di fasce muscolari legate al bacino e i movimenti svolti in modo non armonico portano a degli squilibri nella colonna vertebrale. Tutti gli sforzi compiuti si manifestano attraverso la postura e nel tempo ci condizionano aumentando la probabilità di assumere atteggiamenti errati come risultato finale di un’interazione tra mente e corpo. Ma il corpo non dimentica, reagisce con una diversa postura ad ogni sollecitazione o dolore. Per tale ragione è indispensabile assumere dei movimenti sinergici rieducandolo per esempio attraverso metodi come il pilates, riconquistando anche una maggiore consapevolezza in relazione allo spazio circostante.

Per correggere la postura è indispensabile porre attenzione al respiro. La respirazione stimola i muscoli profondi della colonna e pur non interessando direttamente il movimento facilita la stabilità e la mobilità articolare.

Il mal di schiena inoltre  costringe al riposo è la soluzione migliore sarebbe proprio quella di ascoltare le esigenze del corpo, abbandonando i pesi superflui. Oltre al pilates sono svariati i metodi alternativi consigliati attualmente e alcuni riguardano l’autoipnosi, il tai chi chuan, lo yoga, l’agopuntura, i bagni derivativi, la chiropratica (molto efficace per il trattamento dell’ernia del disco) o il metodo Grinberg.

Come cure naturali si consiglia l’uso dello zenzero, sotto forma di acqua di zenzero, l’olio essenziale di lavanda, i tradizionali artiglio del diavolo e arnica montana, il salice bianco, il sambuco,  il pepe di Cayenna e le compresse calde o fredde.

 

MEDICINA POPOLARE

Secondo la tradizione indiana la colonna vertebrale rappresenta l’asse del mondo e rimanda all’albero, simbolo del collegamento tra il cielo e la terra. Com’è noto la medicina indiana colloca dei punti di energia (Chakra) proprio sulla colonna vertebrale,  che vanno a regolare nell’insieme il benessere del corpo, della psiche e dello spirito.

Come si è più volte fatto presente la medicina tradizionale in Sardegna ha subito nel tempo l’integrazione con le diverse credenze religiose e la superstizione. Le difficoltà logistiche inoltre nel disporre di un medico e nel ricorrere alla medicina ufficiale unita alla convinzione che le cure tradizionali fossero più efficaci, fa si che metodi curativi antichi siano ancora di uso comune.

Per il mal di schiena nello specifico la tradizione vuole che si avvolgano in uno straccio caldo delle monete di metallo appoggiandolo sulla parte dolorante, facendo poi pressione con un bicchiere rovesciato in  modo da indurre maggiore calore.

 

Le nostre braccia hanno origine dalla schiena perché un tempo erano ali. M. Graham

Alzo lo sguardo. Sono disteso sul pavimento accanto al letto. Adesso ricordo. Sono passato dal letto al pavimento nel cuore della notte. Lo faccio quasi tutte le notti. Giova alla mia schiena. troppe ore su un materasso morbido sono un’agonia. A. Agassi

 

Natascia Talloru

 

 

Autore dell'articolo
Natascia Talloru
Author: Natascia Talloru
Freelance nel settore culturale. Dopo anni di formazione scientifica tra Cagliari e Milano, mi indirizzo nello studio delle terapie naturali, della medicina alternativa e antropologica, in particolare della Sardegna. E’ in Barbagia, nei luoghi del cuore, che le mie passioni per il giornalismo, la comunicazione e la musica si trasformano nel tempo in lavoro. Attualmente scrivo su testate giornalistiche online/offline e collaboro con diverse realtà locali nell’ambito della comunicazione web. Ho ideato Ilienses, un progetto musicale, culturale e audiovisivo sulla Barbagia, di cui sono anche General Manager. Vagabonda errante per natura, trovo la mia pace dei sensi nell’abitare e vivere i paesi della Sardegna, a contatto con la terra e le sue meraviglie.
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