-Simone Tatti *-

Non è facile tirare le somme di una giornata come questa. Un giorno amaro, di quelli che avresti preferito non aver mai vissuto. Un rimpallare di notizie, smentite, conferme e poi certezze che hanno lasciato poco spazio alla speranza. Una giornata scandita da diverse parole.

L’allarme: uno di quelli che pareva più che altro ammonire il popolo sardo da potenziali disservizi e disagi e che invece si è trasformato in tragedia.

La pioggia: la stessa che in molte estati abbiamo desiderosamente invocato e che, invece, in una giornata d’autunno si è riversata copiosa sulla nostra isola portando disgrazia, morti e distruzione.

La frustrazione: quella di un popolo che ancora una volta ha assistito al ripetersi di situazioni già viste, come se le alluvioni degli anni passati non avessero insegnato niente a chi ha la responsabilità e l’onere di coordinare e prevenire.

La determinazione: di chi nonostante abbia visto un mare di melma e fango portar via le cose di una vita non si abbatte, ma lotta, perché il futuro è di chi non si rassegna, di chi, nonostante sia in ginocchio, trova la forza e la volontà per sapersi rialzare. 

La paura: quella degli uomini e delle donne che hanno visto la loro vita appesa ad un filo, come una foglia in autunno avanzato che ormai pare rassegnasi al proprio destino.

La disperazione: quella di chi ha visto morire, sotto i propri occhi, le persone più care, assistendo con impotenza ad una fine già annunciata.

Il coraggio: quello di chi ha lottato per sopravvivere, di chi ha sfidato il tempo e la sorte per salvare la vita di altri esseri umani, di chi si ritrova senza più niente ma non si abbatte,  di chi combatte affinché si abbiano delle risposte, di chi condanna, di chi spera e di chi è pronto a ricostruire.

Chiudo gli occhi, quasi a voler cancellare queste immagini dalla mia mente, a volermi estraniare da quel turbinio di brutte notizie che ha riempito la giornata, ma non riesco. Ripenso ai morti, all’ingiustizia di quanto accaduto, alla stupidità del modo in cui è successo, a chi non ha più una casa, a chi ha perso quanto di più caro aveva.  Ripenso a Mauro che ha visto la sua abitazione inondata, a Vito e Melania salvati dai Vigili del fuoco, a Luca che ha perso la vita mentre lavorava. Ripenso all’insensatezza di tutto questo, al fatto che la responsabilità non possa essere imputata solo alla pioggia, al fatto che qualcuno prima o poi dovrà pagare. E mentre penso a tutto ciò, c’è un qualcosa che mi rende felice. Sono le centinaia di persone che si sono messe a disposizione degli sfollati per offrire un alloggio, al meccanismo d’aiuto e soccorso messo in piedi in poche ore, ai volontari che dall’alba di oggi spalano fango in paesi lontani dai loro, a chi sta raccogliendo generi di prima necessità da donare ai bisognosi, a chi non sa ancora come ma vorrebbe essere d’aiuto ad altre  persone. Ed è proprio questo che mi aiuta a sorridere un po’, che mi rende fiero e che mi inorgoglisce. Siamo un grande popolo, a volte testardo, orgoglioso, diffidente ed introverso ma nei momenti di difficoltà abbiamo un grande cuore che ci aiuta a non sentirci mai soli.

*FocuSardegna

Autore dell'articolo
Simone Tatti
Author: Simone Tatti
Giornalista, data analyst e startupper. Economista di formazione, con master in sviluppo territoriale e gestione d’impresa mi appassiono al mondo dei media dopo aver vinto il primo concorso universitario Heineken – Ichnusa in “Marketing e Comunicazione”. Scrivo con costanza da circa quindici anni su testate giornalistiche off e online prediligendo la produzione di reportage e articoli di analisi statistico/economica. Per amore verso la mia terra, fondo www.focusardegna.com. Ho curato l’immagine e la comunicazione di progetti di destinazione turistica (i.e. Distretto Culturale del Nuorese e Sardinia East Land | destinazione globale Nuorese Ogliastra) e la gestione dei canali social di affermati mass media (Unione Sarda, Videolina e Radiolina). Per sapere altro su me o quel che faccio, visita il mio sito www.simonetatti.it.

Dello stesso autore: