Cosa è il Cyber bullismo? E’ una forma di attacco offensivo attuato su internet. E’ un fenomeno cosi facilmente diffuso che si è dovuto limitare attraverso la legge e che oggi può costituire una violazione del Codice civile e del Codice penale. Il bullismo virtuale è quello che ha causato la morte di Tiziana Cantone, la giovane napoletana che si tolse la vita a causa della diffusione di un suo video intimo in rete, ma non solo: è quello contro cui devono combattere ogni giorno migliaia di giovani.

Infatti, la violenza in rete non consiste solo nel Doxing, ossia la diffusione pubblica via internet di dati personali e sensibili, ma ne esistono diverse forme tra cui: minacce di morte, insulti, messaggi cruenti e volgari, molestie, denigrazione gratuita mirata a influenzare con cattiveria la reputazione di qualcuno. E’ quello che sta succedendo in questi giorni, in seguito all’ennesimo video diffuso in rete, dove figura la giovane studentessa di Muravera mentre "schiaffeggia " una sua coetanea, sotto gli sguardi e le grida entusiaste dei compagni. “Io la definirei una CAPRAAAAA!!!!Al rogo una persona cosi!…” “Mi fai schifo, ragazzina di m***…” “ A questa t*** le facevo vedere la morte con gli occhi…”

Questi sono solo alcuni dei commenti scritti contro la giovane che ha picchiato la sua compagna. Non ci si rende conto che cosi facendo, si sta attuando la stessa forma di violenza messa in pratica dall’adolescente di Muravera mentre sottomette l’altra ragazzina. Gli episodi di cronaca degli ultimi mesi non son bastati per far capire la delicatezza di questo tipo di fenomeno. È giusto rimproverare la “bulla”, perché ha sbagliato, ma purtroppo la vicenda ha preso un'altra direzione e si potrebbero avere delle conseguenze ancor più drastiche. Spesso certe cose si prendono con troppa leggerezza e purtroppo a volte basta molto meno di un video hard diffuso in rete per determinare reazioni tragiche.

E’ facile fare i giudici su Facebook sugli errori degli altri, ci si sente in qualche modo migliori. Ma nessuno ha il diritto di spingere un’ altra persona a suicidarsi.