Centro, corrispondente alle odierne acque termali di  Fordongianus (OR),  sorto in funzione delle scaturigini termali di Caddas “le (fonti) calde”, localizzate sulla riva sinistra del fiume Thyrsos , ai piedi di una potente bancata trachitica. A prescindere dagli antecedenti preromani, individuabili  nel centro (religioso e di mercato ?) del populus  indigeno degli Ypsitani, nel sito di Caddas, e sul pianoro meridionale dobbiamo collocare la fondazione delle Aquae Ypsitanae, ricordate da Tolomeo,  entro l'età augustea, con la triplice funzione di “ville d'eaux”, di nodo stradale della via a Turre, la strada che si dipartiva dalla colonia iulia Turris Libisonis e che dalle Aquae  si dirigeva a nord est verso Augustis (Austis (NU)), a sudest in direzione della colonia iulis augusta Vselis, e di stanziamento militare della cohors I Corsorum.

 

Il centro di Aquae ebbe inizialmente uno statuto indeterminato, benché possedesse schiavi dipendenti dal fiscus  imperiale (servi publici), quali [F]elix Ypsita[norum (servus)] e Aque(n)sis  fisci (servus). Nell'età traianea (98-117 d.C.) le Aquae  furono elevate al rango di forum, con la costituzione del Forum Traiani, trasformato  entro il  periodo severiano (antecedentemente il 212-217) in civitas Foritraianensium.

Il culto delle acque ampiamente sviluppato nella civiltà protosarda suggerisce l'eventualità che gli Ypsitani lo potessero coltivare, in forme non determinate, presso quelle aquae ferventes che, teste Solino, oltre a possedere virtù terapeutiche, si utilizzavano per pratiche ordaliche. È possibile che il culto delle acque indigeno si fondesse, in età tardo punica o punica-romana,  con il culto di divinità salutari, come sembrerebbe desumersi dall'iconografia di due statuine in trachite, rinvenute nel 1899 nell' area delle Aquae, rappresentanti il dio egizio Bes, che probabilmente era utilizzata dai punici per il loro dio guaritore Eshmun, ossia, nell' interpretazione greco-romana, Asklepios-Aesculapius.

Una terza statuetta, ugualmente in trachite grigiastra, rappresentava una divinità femminile purtroppo acefala. Ne possiamo ricavare l'ipotesi che presso le aquae Ypsitanae si prestava il culto a due divinità, una femminile, l'altra maschile  variamente reinterpretate in età imperiale. Ad avvalorare questo culto idrico femminile sta una stelina timpanata, con crescente lunare tra due astri, in trachite rosata, con dedica alla d(ea) s(ancta) A(tecina) T(urobrigensis], posta da Serbulu(s) in scioglimento di un voto. Serbulu(s), un lusitano stanziato ad Augustis, dov'era acquartierata la cohors VII Lusitanorum, nei primi due decenni del I sec. d.C.Le divinità femminili prioncipali delle aquae Ypsitanae erano le Nymphae, di cui possediamo ben otto dediche, incise su altari in trachite.

 A cura del Prof. Attilio Mastino


 

Bibl.

A. Taramelli, Fordongianus. Antiche terme di Forum Traiani,«Notizie degli Scavi di Antichità» 1903, pp. 469 - 481; R. Zucca, Fordongianus,  Sassari 1986; Idem, Forum Traiani alla luce delle nuove scoperte archeologiche, in Il suburbio delle città in Sardegna: persistenze e trasformazioni. III Convegno sull'archeologia tardoromana e altomedievale in Sardegna (Cuglieri, 28-29 giugno 1986) = Mediterraneo tardoantico e medievale. Scavi e Ricerche, 7, Taranto 1989, pp. 125-143; Idem,  Ricerche storiche e topografiche su Forum Traiani,  «Nuovo Bullettino Archeologico Sardo», III (1986), Sassari 1990, pp.167 - 187