DI PAOLA LAI*
 
Incontro Piera Cadinu, imprenditrice artigiana di 49 anni, nella sua attività Orgosolo Liquori, nella nascente area industriale di Orgosolo.
All’ingresso, una piccola porta in legno con un’anta aperta di chi attende visite.
Chiedo permesso e scendo le scale che portano ad un piano sotto il livello della strada.
Mentre percorro i gradini non posso fare a meno di notare alla mia sinistra la batteria che campeggia sovrana e inusualmente silenziosa.
Piera la trovo seduta ad un tavolo impegnata nel lavoro di etichettatura.
Ci salutiamo cordialmente e subito ci troviamo a chiacchierare di idee, profumi e piante.

Ma bisogna fare qualche passo indietro. Piera per anni si è occupata di vendita e programmazione di Pc, attività che svolge con passione fino a quando la crisi del settore e la crescita delle vendita online non la portano a chiudere definitivamente il suo piccolo negozio laboratorio, ubicato nel centro di Orgosolo.

Ma Piera ancora non sapeva cosa la vita aveva in serbo per lei. Ha la possibilità di acquistare un lotto nella nascente zona industriale del paese e chiede un prestito bancario che, nonostante le carte in regola, le viene negato.

Che fare?

"In quel momento non c’era la forza economica ma la determinazione di creare qualcosa di mio, la voglia di fare erano più forti di qualsiasi ostacolo.
Racimolo, grazie ai parenti, i soldi necessari all’acquisto del terreno e raggiungo l’obiettivo. Faccio un po' di ricerche e mi rendo conto che il nostro territorio è ricco di piante di mirto, elicriso, finocchietto, che crescono spontanee e rigogliose in tutta la zona circostante il paese e...si accende una lampadina: aprirò un liquorificio!

Al fianco di Piera c’è Mauro, compagno di vita che l’appoggia e la sostiene nell’impresa. Moduli da riempire, tanta burocrazia e sette registri da compilare non spaventano la coppia…”Insieme tutto è possibile”.

È il 2012 quando apre il liquorificio. Il resto della storia me la racconta direttamente Piera, ed è una storia di grande ispirazione e orgoglio e, mentre parla, scorso negli occhi di Piera una sobria soddisfazione. 

 

“Volevo realizzare qualcosa di mio, intimo. La mia passione non poteva nascere ed essere raccontata da altri.

Oggi produciamo oltre quindicimila bottiglie tra mirto, elicriso, zafferano, limoncello e finocchietto.

Da piccola produttrice perseguo la strada del poco ma buono: la raccolta delle piante viene fatta a mano, con un’attenta selezione e per arrivare al prodotto di oggi siamo passati per tentativi ed errori. Ci siamo messi in ascolto nel senso che tutti i consigli di chi degustava i nostri liquori erano per noi stimolo a fare sempre meglio, per un prodotto gradevole e di qualità". 

Il salto di qualità porta poi Piera a Milano. 

Volevo far conoscere i miei prodotti ad un pubblico più vasto e così vengo a sapere di Artigiano in fiera, a Milano, una delle vetrine enogastronomiche più importanti d’Europa. Dovevo assolutamente partire! Nel mio immaginario Fiera voleva dire incontro tra offerta e domanda, crescita, confronto. 

Avevamo inaugurato l’attività da pochissimo, tutte le nostre energie economiche e fisiche erano andate nella nostra prima produzione. Ma essere a Milano e presentare i miei liquori era assolutamente necessario. Da allora sono passati dieci anni ma ogni anno, a dicembre, ritorniamo in fiera a Milano a raccontare i nostri prodotti, la nostra storia”.

Quella di Piera e del suo liquorificio CARU è oggi una piccola ma ben avviata realtà produttiva Tutti gli introiti generati dalle vendite sono stati reinvestiti nell’attività. Dietro tanto lavoro e tenacia una donna coraggiosa e del saper fare.

Si è fatto tardi, l’orologio segna le ore18:00. Rimane poco tempo per caricare i cartoni con le bottigli di liquore nel furgone. “Alle 21:00 si imbarca, destinazione Roma. Enotica ci aspetta!". 

 

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PAOLA LAI
 
 
 
 
 
"Coloro la mia vita e porto a spasso ogni giorno le mie fragilità. 
In un mondo che ci chiede continuamente di non averne o almeno di celare, penso siano l'unica garanzia di umanità ".
 
 

 

Articolo realizzato per il progetto "FocuSardegna a più voci"

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