Marzo 29, 2024

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    Di Maria Giovanna Dessì

    Il Natale è arrivato anche quest’anno. Nonostante i disastri umanitari, la crisi economico-sociale e la perdita dei principi e dei propositi, appesi agli alberi in attesa del nuovo anno.

    In un mondo schizofrenico, dove alla richiesta di comportamenti sostenibili e rispettosi dell’ambiente si accostano guerre e conflitti, anche quest’anno abbiamo festeggiato il Natale, puntuali come ogni 25 dicembre.

    I pacchi e i regali di cui vi parlerò non hanno niente di concreto e solido, non si scartano, non si posseggono, ma si possono accogliere. Si palesano davanti a noi solo se, come ci ricorda Antoine de Saint-Exupéry in “Il piccolo principe”, oltre che con gli occhi riusciamo a guardare anche con il cuore.

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    *DI ELISABETTA CRISPONI

    Luglio è tornato a essere storie. Dopo lo stop di due anni, a causa della pandemia, le strade di Gavoi si sono rianimate di un'atmosfera magica che ormai siamo abituati a respirare ogni anno e di cui si è sentita decisamente nostalgia.

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    *Di Matteo Porru 

    Giulio guarda la neve che cade. E quando cade la neve, a Tempio Pausania, sembra che sfiori le case. È perfetta, morbida e lenta. Come la vita, magari. E se cresci negli anni Venti e tuo padre ha fatto una fortuna con il commercio di sughero, c’è una buona probabilità che la vita sia davvero così. E c’è il benessere ideale per assicurarne una bella a Giulio e a suo fratello Fausto, bella e chiara come il bianco che scende dal cielo.

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    DI MATTEO PORRU

    Quando le dicono che è un maschietto, Anna Maria Frau sorride. Non ha una mano da stringere, una bocca da baciare, un uomo da guardare che il neonato, un domani, chiamerà papà. Il nome lo deve scegliere da sola. Anzi, l’ha già scelto. Si chiamerà Angelino. Lo sente piangere, lo vede sorridere, gli conta le dita aprendogli i pugni, pensa alla vita che lo aspetta, che darà il meglio per lui. Ma non riuscirà, Anna Maria, a vederlo grande: la morte la porta via senza rumore e lo fa veloce, due anni più tardi. Le dà solo il tempo di sistemare il bambino, di darlo a una coppia di paese, di Bortigali. Ne avranno cura.

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