Se vi dovesse capitare di osservare un dipinto su tela nel quale campeggiano contemporaneamente il sole, la luna e una pavoncella sarda, non vi è da sbagliarsi, è certamente un’opera di Paolo Laconi. Cagliaritano di cinquantasette anni, nel corso della sua carriera artistica ha sperimentato stili pittorici differenti. Iniziando con rappresentazioni naturalistiche quasi fotografiche è poi giunto ad elaborare uno stile personale originale, stilizzato e dalla facile connotazione.

Nelle sue opere, scene di vita quotidiana di un passato che sposa il presente in una Sardegna che conserva ancora intatte le proprie tradizioni. Uomini, donne, bambini, animali e addirittura il sole, hanno tratti spigolosi che sembrano richiamare alla mente le maschere carnevalesche dei Mamuthones mamoiadini. Un’espressione dura, asettica e cartonizzata che tuttavia non priva i propri soggetti di un’intensità comunicativa che li rende vivi, quasi come volessero condividere con l’osservatore i propri stati d’animo. E poi la pavoncella sarda: antico simbolo di fertilità e prosperità. Unico elemento pittorico che pare travalicare gli schemi geometrici e fortemente lineari dell’artista. Il suo laboratorio, di piazza Michelangelo a Cagliari, è una fucina creativa nella quale sono esposte le sue ultime opere che ancora attendono un compratore che se ne innamori. Nei suoi dipinti si rivive la Sardegna: feste, tradizioni, manifestazioni sportive e scorci di una quotidianità vissuta. Non mancano, tuttavia, piccole parentesi dedicate ad avvenimenti e personaggi extra-isolani, come per esempio i Beatles e William e Kate di Inghilterra. Nel complesso le sue opere appaiono vivaci, armoniose ed originali. Un mix di antico e moderno che convive in uno stile originale e gradevole.

Abbiamo incontrato Paolo Laconi e parlato con lui  in merito alla sua attività professionale ed al suo particolare stile di pittura.

Come nasce, signor Laconi, la sua passione per l’arte?

Sin dall’adolescenza ero molto affascinato dall’arte pittorica. Già da ragazzino mi piaceva visitare le mostre e ogni volta che ne visitavo una rimanevo a bocca aperta nell’ammirare opere di  pittori , all’epoca ancora poco conosciuti,  che con i loro dipinti rappresentavano scorci e paesaggi di incomparabile bellezza. Ma come fanno? Mi domandavo. Col tempo la passione cresceva tanto da coinvolgermi e provare a buttar giù i primi scarabocchi……. Facendo affiorare col tempo, con mio stupore, le mie capacità fino a quel momento a  me sconosciute. Siamo negli anni 70.

Come hanno origine le sue opere. A cosa si ispira?

Per quanto mi riguarda, l’origine nasce dal desiderio di conoscere le proprie capacità pittoriche, come una sorta di sfida con  me stesso nel riuscire a rappresentare il mondo intorno a me. Infatti i miei primi approcci col pennello, inizialmente con colori ad olio e acquerello. Erano dedicati al paesaggio, scorci, marine e  paesaggi campestri; il classico realismo, ispirato al mio microcosmo…… la mia città, la mia terra…. la mia meravigliosa Sardegna.

Come è giunto ad elaborare questo suo stile fatto di tratti somatici stilizzati?

Tutto nasce circa 15 anni fa. Avevo partecipato ad una gita finalizzata ad assistere al carnevale di Mamoiada. Ne sono rimasto come catturato. Imbrigliato  dal fascino di quelle inquietanti maschere lignee, dall’atmosfera del posto, dal suono dei campanacci e dai colori. Tutto era estremamente suggestivo..… quasi magico. Sarà stato un caso, ma al rientro a Cagliari quelle immagini non riuscivo a togliermele dalla testa. Dentro di me covava già l’idea della trasformazione. Cambiare significava rischiare, percorrere una strada tortuosa. Nel mio piccolo, come pittore realista, avevo già una nutrita cerchia di estimatori che potevano storcere il naso nel vedere questa mia metamorfosi e le conseguenze potevano essere negative . Ma l’idea mi affascina troppo, così sono andato avanti  con la sperimentazione ….. tirare fuori una nuova cifra stilistica  avrebbe potuto dare una svolta al mio percorso pittorico. Nasceva così la mia nuova veste identitaria di pittore. I miei personaggi, per certi versi bizzarri, rappresentano a mo di Mamuthones rivisitati in chiave ironica ,  “ SA GENTI SARDA” . La risposta da parte del pubblico, per mia fortuna , è stata positiva.

Nei suoi dipinti ricorrono alcuni elementi pittorici che, in un certo qual modo, connotano le sue opere: il sole, la pavoncella sarda ed adesso anche la Luna. Che significato hanno questi tre elementi?

Si, è vero, sono elementi che arricchiscono la scenografia. Il “sole “ rappresenta il nostro clima meraviglioso; la “pavoncella” , estrapolata dal nostro artigianato richiama la nostra cultura e le nostre tradizioni  e poi la “luna” che rappresenta il fascino della notte stellata ….. ispiratrice di sentimenti poetici.

C’è un’opera in particolare nella quale sente di aver espresso con maggiore completezza la sua verve creativa?

Ce ne sarebbero tante, ma una in particolare c’è, è la processione di S. Efisio a Nora. Ma ripeto, ce ne sarebbero tante.

I suoi dipinti solitamente sono strettamente legati alla realtà isolana, a cosa si deve quest’omaggio all’Inghilterra dei Beatles e di William e Kate ?

Nel giugno del 2011 ho partecipato con 15 tele ad una mostra a Londra, al “ BRICK LANE GALLERY”, una bellissima esperienza costruttiva dove ho potuto confrontarmi con altre realtà internazionali, essendo io l’unico pittore italiano. La mostra presentava in prevalenza arte concettuale, astrattismo….ecc,  ed io ero l’unico rappresentante dell’arte figurativa contemporanea. L’interesse verso i miei dipinti è stato notevole. Questa è la ragione per cui mi sono quasi sentito in dovere di portare avanti delle tematiche che facessero riferimento alla cultura Londinese e all’Inghilterra.

Lei ha recentemente collaborato con Bob, altro artista piuttosto rinomato nel panorama isolano. A legarvi è solamente una partnership lavorativa oppure una condivisione di spirito ed interpretazione?

Direi più una condivisione di spirito artistico. Un gemellaggio che ha avuto solo lo scopo di confrontarci  mettendo in evidenza le caratteristiche dell’uno e dell’altro. Nessuno dei due è prevalso sull’altro.

Qualche anticipazione sulle sue prossime attività o collaborazioni future?

Al momento niente all’orizzonte, anche se gli inviti non mancano, ora voglio stare tranquillo nel mio laboratorio a creare nuove tematiche, non sembra ma tutte queste partecipazioni a rassegne d’arte col tempo logorano. Oramai chi mi conosce sa dove trovarmi, se proprio è interessato può visitare  l’esposizione dei miei dipinti nel laboratorio di piazza Michelangelo 23 a Cagliari, oppure chiedermi l’amicizia su Facebook dove troverà una galleria d’arte virtuale.

 

Simone Tatti

 

 

 

 

 

 

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Simone Tatti
Author: Simone Tatti
Giornalista, data analyst e performance strategist per aziende, istituzioni e privati che hanno bisogno di implementare il proprio business e costruire un’immagine positiva mediante comunicazione tradizionale e digitale. Economista di formazione, con master in sviluppo territoriale e gestione d’impresa mi appassiono al mondo dei media dopo aver vinto il primo concorso universitario Heineken – Ichnusa in “Marketing e Comunicazione”. Scrivo con costanza da circa nove anni su testate giornalistiche off e online prediligendo la produzione di reportage e articoli di analisi statistico/economica. Per amore verso la mia terra, fondo www.focusardegna.com. Ho curato l’immagine e la comunicazione di progetti di destinazione turistica (i.e. Distretto Culturale del Nuorese e Sardinia East Land | destinazione globale Nuorese Ogliastra) e la gestione dei canali social di affermati mass media (Unione Sarda, Videolina e Radiolina). Di recente anche startupper.

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