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Un adesivo della Sardegna incollato sulla chitarra e sfoggiato (anche) durante la performance a Sanremo, una cultura invidiabile in fatto di detti popolari, tradizioni, luoghi e, soprattutto una vicinanza, quasi spirituale, alla nostra terra. Parliamo di Davide Van De Sfroos, istrionico cantautore delle valli comasche attivo da circa vent’anni ma arrivato al grande pubblico con Yanez, presentata sul palco dell’Ariston nel 2011. Ogni suo testo va a raccontare una storia che può esser legata alla sua zona, quella dei laghi e ai suoi abitanti o, ancora, a persone incontrate nei suoi viaggi, anche in Sardegna. “Mi capitò di andare ad Arbatax e un uomo, un sognatore, stava lavorando nel suo cantiere; lui ora è scomparso e i suoi due fratelli son gli alfieri del sogno di chi era solo un costruttore di motoscafi”, esordisce prima di intonare “Il costruttore di motoscafi”.
Il mal di Sardegna lo attanaglia da ben 14 anni quando visitò la nostra Isola con l’intento di starci una settimana e, invece, vi passò un mese! “Rimasi folgorato da quei luoghi e dai sardi: quando certe cose ti entrano dentro non possono più uscire”.
Un ritmo avvolgente, un riecheggiare di musicalità dal inconfondibile sapore di Sardegna: esce “A giru a giru” il secondo album della cantautrice Villacidrese Claudia Aru. Quindici canzoni impregnate di quotidianità quasi a ripercorrere la vita dell’artista in un sound gioioso e mai scontato. Un lavoro che arriva ad un anno di distanza dal primo disco “Aici” (dicembre 2012) e che ripropone canzoni che raccontano emozioni, storie, personaggi del vagabondaggio musicale e culturale del Trio acustico composto oltre che da Claudia, da Marcello Pilleri e Matteo Marongiu.
Ho fatto il possibile, lo giuro. E anche l'impossibile. Da piccolino, lo mettevo davanti alla TV: a vedere la Juventus. Vinceva? "Visto, come siamo bravi?". Perdeva? "Visto come siamo generosi?". Gli parlavo del mio idolo Pietro Anastasi, che ad Arpino ricordava il ragazzo Rosario del mai finito romanzo "Le città del mondo" di Elio Vittorini, della fantasia di Sivori, Platini, Roberto Baggio e Del Piero, degli scudetti e delle coppe.