C'era un tempo non molto lontano dove regnava il detto: meglio un giorno da leoni o cento da pecora?
Questo perché la frase “va di moda” ha da sempre condizionato una parte importante della società nella quale spadroneggiavano tutta una serie di creativi che, a ogni stagione, marcavano tendenza, pensando a dei colori, a dei tessuti, a dei materiali strettamente personali.

Finalmente oggi, in un certo senso, possiamo essere tutti leoni, riprendendo in mano la nostra personalità, contaminando quest'ultima di varie culture e sperimentazioni infinite. Tutto questo dà vita alla fusione, che si esprime in un insieme di vari decenni, dando spazio a un total look coloratissimo e vibrante. Un intercambio che rompendo gli schemi, oltre a dare delle opportunità che prima erano prettamente femminili, spinge a un incrocio di fiori e di abbinamenti, abbracciando anche il guardaroba maschile. Un esempio su tutti il rosa, rivisitato nelle sue varie sfumature, che oggi viene utilizzato con disinvoltura da entrambi i sessi per, ad esempio, rendere visibilmente interessante una parte impattante, a prima vista, del nostro aspetto.


I capelli. Gli stili si alternano e si liberano dai preconcetti di uno stile punk precedentemente ghettizzato. La personalità e la voglia di esprimersi vince su tutto. Ritornano i loghi a caratteri cubitali degli anni 80/90 ,uno su tutti Jeremy Scott per Moschino. I pizzi e il tulle si fondono con lo stile urbano. La parola chiave sembra essere: tutto fuori dalle regole. Si rubano idee dalla strada. Se prima la moda era imposta prepotentemente dagli stilisti, oggi si ribaltano i ruoli ed è anche la gente comune a calcare la scena con uno street style ispirante ed energicoUna signora che da sempre ha preceduto i tempi, senza seguire niente e nessuno, ma solo la sua passione nel creare indipendentemente da tutto e da tutti, è l’eclettica designer Rei Kawuakubo, regina incontrastata delle passerelle, alla quale è dedicata una spettacolare mostra al Metropolitan Museum di New York.

Finalmente si dà vita alla magia dell’ essere riconosciuti per uno stile che marca la personalità di ognuno di noi. Un’apertura al mondo che dà la possibilità nel dire fermamente io ci sono, io mi esprimo e posso diventare il mito di me stesso.
Questa si chiama democrazia.            

 

Giuseppe Satta