PANIFICIO TETI di Giuseppe Deiana 

 LUOGO:TETI

PRODOTTO: PANE TIPICO DI SARDEGNA

 
Il pane carasau, è un tipico pane sardo, originario della Barbagia e diffuso in tutta la croccantezza, che ne rende rumorosa la masticazione. Il termine sardo deriva dal verbo cariare o hariare, che indica la modalità caratteristica di lavorazione dell'impasto. Il pane carasau è consumato in molti modi. Secco, cioè al naturale accompagna  salati e  dolci in grande varietà. Uno dei modi più diffusi di consumo ha luogo con l'aspersione o una rapida immersione in acqua, passaggio che restituisce alla sottile sfoglia l'umidità e conseguentemente la morbidezza necessaria perché possa essere avvolta intorno a salumi affettati e formaggi o essere associata ad altro companatico. Anche bagnato, il pane carasau continua ad avere la caratteristica di assorbire il liquidi con cui entra in contatto. Questa caratteristica è sfruttata per usarlo sotto le pietanze succose, ad esempio carni rosse  cotte al sangue, o comunque quei cibi che rilasciano oli o grassi (dalla carne di  maiale, alla verdura). Il pane guttiàu (in sardo logudorese gocciolatoasperso) è una preparazione del pane carasau. Una sfoglia viene bagnata con poche gocce d'olio, salata e abbrustolita lievemente in forno o sulla griglia.
 
STORIA DEL PRODOTTO: 

Gli ingredienti base del pane carasau sono lievito, sale, acqua e farina. Tradizionalmente esistono due tipi di impasti: uno a base di farina di grano duro, diffuso in particolare tra le classi agiate (quello oggi più utilizzato), l’altro a base di farina d’orzo o cruschello, presente soprattutto sulle tavole dei ceti medio-bassi (quelle dei pastori).La preparazione del pane carasau era un vero e proprio evento: vi partecipavano almeno tre donne, amiche o parenti, che ricevevano in cambio ricotta e olio. L’impasto veniva lavorato a lungo e sezionato in dischi dello spessore di 2 mm e di diametro variabile tra i 15 e i 40 cm, che venivano posti a lievitare.La prima cottura avveniva nel forno a legna a temperature molto alte (500° C). Quando i dischi risultavano gonfi al punto giusto venivano estratti dal forno e tagliati a metà per essere, in un secondo tempo, cotti di nuovo (carasatura). Il pane carasau a questo punto era pronto per essere consumato e conservato.

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