Occorre dare al più presto concretezza al Piano di rilancio del Nuorese, fermo al palo dopo le decine e decine di incontri con i Tavoli tematici svolti da febbraio ad aprile. Confindustria è preoccupata per il brusco rallentamento subito dal Piano, fortemente richiesto dal Territorio e condiviso dalla Regione per far ripartire un territorio in fortissima difficoltà. Nel corso dei Tavoli tematici - avviati a seguito della visita del presidente Pigliaru a Nuoro, il 17 dicembre 2014 – il Territorio ha condiviso proposte progettuali riguardanti i cinque temi chiave:

1. infrastrutture, 2. manifatturiero innovativo, 3. agroalimentare, ambiente e cultura, 4. servizi di area vasta, tra cui università e scuola forestale, 5. scuola. Oggi, è assolutamente urgente e prioritario che la Regione, in collaborazione con i soggetti istituzionali ed economici del territorio, finalizzi il lavoro svolto e stanzi le risorse necessarie per arrivare immediatamente alla firma dell’Accordo di programma (tabella in allegato). Solo così è possibile rendere concreti gli impegni assunti e dare risposte ai cittadini e alle imprese, tra cui cresce il senso di sfiducia e abbandono.

 

A preoccupare sono anche le criticità registrate nell’iter dei PSL - Piani di sviluppo per le Aree di crisi di Pratosardo, Siniscola, Ottana e Tossilo e nei Piani di investimento regionali nei settori industria, artigianato e servizi (i cosiddetti PIA): in provincia di Nuoro, tra PSL e PIA, sono 126 le imprese ammesse a finanziamento per risorse complessive pari a 24 milioni di euro. Si tratta di piani per l’ampliamento o l’avvio di una nuova attività in settori strategici (manifatturiero, agroalimentare, turismo, lapideo, energetico). Ma, a due anni dall’apertura del bando (maggio 2013), e dopo quasi sei mesi dalla pubblicazione delle graduatorie definitive (dicembre 2014), le aziende vincitrici del bando attendono ancora l’atto ufficiale della Regione che approvi il loro programma di spesa (vedi tabella in allegato).

Gli imprenditori sono sempre più scoraggiati tanto che alcuni pensano di rinunciare all’investimento. Dopo aver prodotto una mole crescente di documenti e certificazioni, le aziende aspettano che il Soggetto attuatore (Unicredit) concluda l’istruttoria della pratica e che la Regione emetta il decreto di concessione, senza il quale non si ha certezza sul contributo concesso. Ai ritardi si aggiungono anche le difficoltà a ottenere informazioni sullo stato di avanzamento della pratica e le incertezze sui tempi. Insomma, anche in questi bandi, stanno emergendo purtroppo le stesse criticità riscontrate nel progetto pilota di Tossilo partito nel 2010. Mentre per i piani di investimento PIA il termine per chiudere l’istruttoria da parte di Unicredit è fissata al prossimo 30 giugno, le pratiche dei PSL Piani di sviluppo di Pratosardo, Siniscola, Tossilo e Ottana sono ancora in alto mare. Alla luce di ciò, chiediamo un forte intervento della Regione  nei confronti del Soggetto istruttore Unicredit affinché concluda rapidamente le istruttorie. È opportuno inoltre che, per quanto di propria competenza, la Regione stessa acceleri le procedure dedicando attenzione e personale per dare risposte rapide alle imprese