di MARIA GIOVANNA DESSI'

 

Le piccole cose sono quelle che vediamo con una grande apertura dello sguardo

e alle quali decidiamo di dedicare il nostro tempo.

Non è semplice trovarle, come quando decidiamo in piena notte di fotografare le stelle,

i pianeti o la luna.  Per vedere le piccole cose nella vita di tutti giorni è importante camminare lentamente, con le gambe e con il cuore. Provare a osservare con occhi nuovi ciò che circonda, leggere negli sguardi, capire le sfumature dei colori, sentire il profumo che ci circonda, non dare nulla per scontato.

Le piccole cose nascondono grandi segreti. Possono farci viaggiare nel tempo e nello spazio.

Ci permettono di nutrire la nostra curiosità, di imparare a conoscerci meglio e a comprendere gli altri.

Ho sempre amato camminare dopo la pioggia. Posso sentire il profumo dell'erba, osservare la vegetazione e notare le infinite sfumature dei colori. Per questo amo l'autunno. Ci insegna la rinascita almeno quanto la primavera e ci spinge a cambiare, a seminare per rincominciare.

Basta attraversare un piccolo ponte per lasciare il mio paese ed entrare nella campagna. Qui la settimana scorsa ho incontrato Cuccumeu e Binufotti (acetosella e borraggine, in Italiano) due buonissimi fiori dai sapori opposti, ma entrambi forti e ben riconoscibili. Impossibile confondere i loro gusti. Per questo li adoro.

Sono sempre stati lì, ma fermarmi per osservarli con attenzione mi ha permesso di ripercorrere parte della mia infanzia.

La mia bici è una Rossella, l'ho acquistata circa tre anni fa, apparteneva a un anziano, ex minatore di Iglesias. Passeggiare con lei mi ha sempre dato una grande emozione, mi permette di tornare indietro nel tempo e immaginare quali strade abbia percorso, quali sofferenze e gioie abbia traghettato prima di arrivare a me. Dietro ha un bel cestino in vimini che ho acquistato a Carloforte, ci stanno almeno tre buste. E' una piccola bici, ma permette di tenere la schiena bella dritta, che per me è fondamentale.Quando esco con lei sono abbastanza certa di riuscire a trasportare mezzo carrello di spesa o quasi.

Sono sempre stata curiosa e affascinata dalle storie legate alle persone. In questo, le finestre illuminate delle case, viste dalla strada, sono sempre state un modo per immaginare personaggi e situazioni.

Quelle case così ordinarie e così misteriose, quei focolari tanto comuni tanto unici nelle storie che vi si raccontano intorno.

Quando ho tempo, invece, mi piace proprio entrarci in quelle case per fermarmi e parlare con le persone che ci abitano, alla ricerca delle piccole cose. A volte capita per caso con un incontro fortuito come quando, alcune settimane fa, ho incontrato signora Peppina e, sebbene separate da cancello e mascherina, abbiamo iniziato a parlare del più e del meno. Altre volte, grazie a chiacchiere di questo tipo, scopro cose e persone che non posso non cercare, non chiamare, non ascoltare. E mi muovo apposta per permettere loro di raccontare ancora quelle storie che alla possono ancora insegnare molto.

Un'altra piccola cosa è la sedia fuori dalla porta. Un invito all'incontro per i vicini che nell'attesa del refrigerio notturno stanno insieme per raccontarsi la giornata appena trascorsa.

La finestra sulla campagna è una grande fortuna, permette di vedere la trasformazione dei colori degli alberi, l'arcobaleno prima o dopo la pioggia. Guardare punta San Michele la mattina, poi, fornisce indicazioni sul meteo della giornata.

Il tavolo di nonna davanti al camino è una piccola cosa che abbiamo riscoperto dopo 12 anni.

Piccolo, con un cassetto per le posate. Non nasconde i suoi anni, stabile e forte come cento  anni fa. Per questo lo trovo speciale.

Da questo tavolo scriverò le altre piccole cose che condividerò con voi.

 

 

Maria Giovanna Dessì     

Maria Giovanna Dessì è una giornalista pubblicista e project manager. 
Ama sognare, con la penna in mano. 
 

https://www.mariagiovannadessi.it 


 Articolo realizzato per il progetto "FocuSardegna a più voci"

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