Cartoline di chi resta per chi viaggia. Un messaggio semplice e immediato per racchiudere un’idea e accendere i riflettori su un problema di grande importanza, quello dello spopolamento.

Eccolo, allora, Sardinia Spop Tourism, uno di quei progetti nati da belle coincidenze che incontrano la professionalità e l’amore per la propria terra.

Dietro il progetto, sei professioniste, tutte sarde e tutte “ritornanti”, unite dall’amore per la terra e dal desiderio di far qualcosa di bello, utile e funzionale al territorio. Nasce così Sardinia Spop Tourism, un contenitore di esperienze che racconta piccoli paesi a rischio spopolamento insieme alle loro realtà virtuose.

Galeotte sono le cartoline digitali che diventano porte su esperienze, idee, storie. Questo espediente, suggestivo e vintage diventa il leitmotiv per scoprire una serie di deliziosi borghi della Sardegna: ad ognuno è dedicata una scheda con le caratteristiche, gli attrattori culturali insieme a una descrizione e a post di approfondimento, redatti da un abitante del luogo, da un membro di un’associazione, guida turistica, proprietario di una attività ricettiva o gastronomia.

E’ sempre dal sito che si possono trovare tutte le informazioni necessarie per prenotare un’esperienza o una sistemazione.

Le sei fondatrici sono tutte legate da un amore “forte e quasi inspiegabile” nei confronti della loro Isola: con diverse esperienze professionali in Italia e all’estero, specializzazioni in sviluppo locale e delle aree locali, innovazione sociale, marketing territoriale, copywriting hanno trovato, nel racconto dinamico delle realtà rurali un collante comune.

Eccole, allora, le cartoline di chi resta per chi viaggia: suggestive ed esperienziali con una frase, breve, immediata, riescono a catapultare in piccoli luoghi sospesi nel tempo. Riescono, soprattutto, ad a rendere ancora più urgente e tangibile il problema dello spopolamento. A questo si aggiunge, nelle pagine dedicate a ogni centro, un semaforo che, per ogni centro indica, sulla base del numero degli abitanti rimasti, il rischio si scomparire.

L’idea del semaforo è uno dei nuclei del progetto: “31 dei 377 comuni della Sardegna rischiano di estinguersi entro 60 anni e oltre 250 sono interessati da dinamiche di spopolamento -spiegano le responsabili del progetto -. Ogni anno, il numero di persone che abitano e vivono questi paesi diminuisce sempre più, finchè anche i servizi fondamentali come la scuola, la farmacia o l’ufficio postale, scompaiono. E questa è causa e conseguenza diretta dello spopolamento. Tuttavia, nonostante le loro piccole dimensioni, questi borghi sono spesso animati da realtà imprenditoriali e culturali che ne tengono viva l’economia, come piccoli baluardi di resilienza. Abbiamo ritenuto fosse utile aiutare chi visita tali luoghi a comprenderne la dimensione e il contesto. SardiniaSpopTourism è un’iniziativa che nasce da una forte preoccupazione: quella per il lento ma inesorabile spopolarsi delle aree interne della nostra isola. Il fenomeno dello spopolamento è stato ampiamente studiato da demografi e sociologi: Perciò abbiamo pensato, a partire dai colori del nostro logo, ad uno strumento semplice ma immediato: il semaforo dello spopolamento”.

E’ nei centri più piccoli che si trovano, poi, vere perle: musei tematici, esperienze uniche e realtà imprenditoriali che hanno deciso di scommettere nel proprio paese. Si tratta di persone e professionisti che hanno deciso di restare o di tornare per far rifiorire in maniera sostenibile le aree rurali.

L’idea - continuano le ideatrici - è quella di racchiudere in un unico album le “realtà virtuose” nate all’interno di ogni piccolo e spopolato comune della Sardegna e che rendono il territorio fruibile per i visitatori. In questo modo tutti i viaggiatori, sardi e non, che arrivino da lontano o abbiano percorso soltanto 10 km, potranno scoprire in maniera rapida le esperienze e le emozioni che possono vivere in ciascuna di queste realtà”.

Un’idea destinata a crescere in maniera importante, SardiniaSpopTourism: European Youth, a fine dicembre, ha approvato il progetto, presentato il 1 Ottobre nell'ambito del programma #EuropeanSolidarityCorps all'Agenzia Nazionale Giovani – ANG. “Questo contributo, concludono le responsabili, che ci permetterà di fare un passo oltre la "semplice" promozione delle aree interne della Sardegna, e verso la costruzione di un sempre più ampio capitale sociale nei paesi in via di spopolamento”.

E alle belle notizie se ne aggiunge un’altra:

le sei ideatrici del progetto saranno firme del progetto “FocuSardegna a più voci” con contributi dedicati alla narrazione delle loro realtà, di strategie di promozione del territorio e incontro con realtà imprenditoriali che hanno investito in paesi a rischio spopolamento.

Appuntamento nelle prossime settimane, quindi, con Claudia Licheri, Annalisa Loddo, Claudia Puligheddu, Nicoletta Galisai, Sabrina Tomasi e Clelia Porcheddu.

 

Scoprite il progetto su: www.sardiniaspoptourism.it

 

 

Autore dell'articolo
Mariella Cortes
Author: Mariella Cortes
Curiosa per natura, alla perenne ricerca di luoghi da scoprire, persone da raccontare e storie da ritrovare. Giornalista dal 2004 per carta, televisione, radio e web, lavoro a Milano come formatrice per aziende e professionisti e come consulente di marketing e comunicazione. FocuSardegna è il filo rosso che mi lega alle mie radici, alla mia terra che, anche nei suoi silenzi, ha sempre qualcosa da dire. Mi trovi anche su: www.mariellacortes.com
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