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«La casa dove una volta stavano i Gramsci, di pietra lavica rossastra, a un piano, è nel centro di Ghilarza, grosso paese a mezza via tra Oristano e Macomer...», è così che Giuseppe Fiori raccontava Casa Gramsci nella celebre e romantica biografia su Gramsci del 1966.
Era il 1 Luglio 1944, esattamente sessantanove anni fa, quando da Cagliari Emilio Lussu salutò i sardi dai microfoni di Radio Sardegna. Il comandante della Grande Guerra riabbracciò la sua terra e ritornò ad Armungia dopo diciassette anni di lontananza, da quando il 17 novembre 1927 era stato tradotto dalle carceri di Buoncammino, a Cagliari, al confino di Lipari.
Quello della cultura è un sottilissimo filo che in Italia e soprattutto in Sardegna non riesce a trasformarsi in patrimonio produttivo, in crescita sociale e motore propulsivo dell'economia. "Di cultura non si mangia": abbiamo sentito tante volte questa affermazione. E se provassimo a considerarla parte integrante del nostro sistema vitale?