In esposizione per la prima volta in Sardegna presso il Museo Archeologico ed Etnografico G. A. Sanna-Padiglione Clemente la mostra fotografica "La Sardegna di Thomas Ashby", inaugurata il 15 maggio 2014 nella British School a Roma.

La mostra è coordinata da Giuseppina Manca di Mores, curatrice del volume per le edizioni di Carlo Delfino di Sassari. Si tratta di un evento di assoluto rilievo, destinato ad avere respiro nel tempo e ad accompagnare in modo autorevole il recupero della memoria nei luoghi e la promozione di vaste zone dell'isola attraverso il suo eccezionale patrimonio culturale e paesaggistico.

«Quando uno dei più importanti archeologi e topografi del secolo scorso quale, Thomas Ashby– dice Giuseppina Manca di Mores–, attraversa la Sardegna agli inizi del '900 con un viaggio documentato da oltre 600 fotografie riguardanti archeologia, paesaggio, tradizioni popolari, architetture religiose, domestiche e della produzione (ad esempio, le grandi miniere dell'Iglesiente), di esterni e interni, si costituisce un racconto della nostra modernità di eccezionale importanza. Questo racconto era sinora inedito».

Le immagini della Sardegna, scattate da Thomas Ashby fra il 1906 e il 1912, sono di proprietà della British School at Rome, della quale Ashby fu direttore dal 1906 al 1925. La digitalizzazione e il restauro di 300 fotografie restituiscono tale memoria ai territori dell'isola, al mondo della cultura, ad appassionati, studiosi e istituzioni. La mostra presenta una selezione di fotografie di grande formato tratte dalle trecento del volume di 338 pagine appena stampato, che dialogano anche con la documentazione museale.

La mostra è costituita da un percorso espositivo con 90 supporti a leggio che ospitano 82 fotografie e 8 mappe sulle aree attraversate da Ashby, pannelli esplicativi e un video multimediale realizzato dall'Accademia di Belle Arti 'Mario Sironi' di Sassari.

C'è molta Sardegna, e non solo nelle foto, ma anche nel lavoro culturale. Oltre al gruppo di coordinamento guidato, per conto della British School at Rome, da Giuseppina Manca di Mores e composto da Alba Canu, Clara Corona, Marcello Madau e Valter Bruno Pallavisini, vi è il fondamentale apporto di 45 studiose e studiosi della Sardegna fra i quali, a fianco di personalità del mondo accademico e della tutela, si distinguono ricercatori indipendenti e professionisti della cultura, segno di una nuova realtà emergente nel Paese e in Sardegna; l’ editore di Sassari Carlo Delfino e una tipografia di tradizione culturale come Stampacolor di Muros. 

Vi è poi la presenza di istituzioni come l'Accademia di Belle Arti 'Mario Sironi di Sassari', le Università degli Studi di Cagliari, Padova e Sassari, le Soprintendenze Archeologiche della Sardegna e la Soprintendenza per i Beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici di Sassari e Nuoro e numerosi patrocini fra i quali la Regione Sardegna, la Provincia e il Comune di Sassari, Province e Comuni rappresentati nelle immagini, la Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO, l'Associazione Nazionale Archeologi ed altri importanti enti ed associazioni.

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Simone Tatti
Author: Simone Tatti
Giornalista, data analyst e performance strategist per aziende, istituzioni e privati che hanno bisogno di implementare il proprio business e costruire un’immagine positiva mediante comunicazione tradizionale e digitale. Economista di formazione, con master in sviluppo territoriale e gestione d’impresa mi appassiono al mondo dei media dopo aver vinto il primo concorso universitario Heineken – Ichnusa in “Marketing e Comunicazione”. Scrivo con costanza da circa nove anni su testate giornalistiche off e online prediligendo la produzione di reportage e articoli di analisi statistico/economica. Per amore verso la mia terra, fondo www.focusardegna.com. Ho curato l’immagine e la comunicazione di progetti di destinazione turistica (i.e. Distretto Culturale del Nuorese e Sardinia East Land | destinazione globale Nuorese Ogliastra) e la gestione dei canali social di affermati mass media (Unione Sarda, Videolina e Radiolina). Di recente anche startupper.

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