Ad ogni studente cosciente della tragica situazione economica e politica italiana, viene quasi spontaneo chiedersi: “Che cosa farò dopo la laurea?”. In un paese in cui si vedono tanti giovani laureati che non riescono a trovare lavoro e dove ogni speranza di avere una carriera è solo un sogno, ci si trova inevitabilmente innanzi ad un bivio:

“Aspettare di trovare l’aggancio giusto che ti permetta di trovare un lavoro adatto alla tua laurea, oppure lasciare tutto e andare in un altro Paese?”.

Io ho scelto di partire.

Da Cagliari a Parigi. Mi sono laureata a Febbraio presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Cagliari e a Marzo, grazie ad una borsa di studio, ero già a Parigi. Riuscire ad essere accettati come stagisti all’estero non è un’impresa semplice poiché la non perfetta padronanza della lingua costituisce un ostacolo di non poco conto. Nel mio caso, tuttavia, con tenacia e determinazione e a seguito di una considerevole quantità di domande inviate, sono riuscita nel mio intento: attualmente lavoro per “La Tribune”, il secondo giornale economico francese per prestigio ed importanza. Il lavoro mi impegna dalle 9:30 del mattino sino alle 17:00 e mi occupo del monitoraggio della situazione politico-economica italiana.

Il problema della Lingua. Una delle più grandi difficoltà che finora ho riscontrato è legata all’aspetto comunicativo. Interloquire non è per me un problema, ma dovermi confrontare con i colleghi giornalisti, utilizzando un linguaggio strettamente formale ed una terminologia tecnica, mi rende insicura e fragile in quanto non posseggo ancora una perfetta padronanza della lingua. I francesi, nonostante la loro estrema gentilezza e cortesia, non sono socievoli come noi italiani, sono invece riservati e molto introversi. Ciò alimenta la mia paura di sbagliare e di non sentirmi all’altezza della situazione, portandomi a ridurre al minimo dell’essenziale le conversazioni di lavoro.

Le motivazioni. Nonostante queste mie prime difficoltà, ci sono diversi aspetti che mi incoraggiano e mi rendono felice della scelta fatta, che mi danno motivazioni e che mi stimolano nell’impegno e nel lavoro. Vivere in una città multietnica e dalla mille opportunità è per me motivo di stimolo ed eccitazione. Inoltre, l’accesso al lavoro, in Francia, è semplificato e la durata ed il costo degli studi inferiore rispetto a quello dell’Italia. A Parigi, ho visto che se hai voglia di lavorare puoi fare qualsiasi cosa, mentre in Italia e soprattutto in Sardegna è difficile trovare un’occupazione, anche come cameriere o commessa. Lasciare la mia casa, i miei amici e le mie abitudini è stata una scelta tutt’altro che facile, ma l’Italia non mi offre le stesse opportunità lavorative e non mi sento di buttar via anni e anni di impegno e di studio. Per questo motivo, alla scadenza della borsa, tenterò l’accesso in una scuola di giornalismo qui a Parigi.

Francia vs Italia. Il sistema lavorativo francese appare indubbiamente più snello. Ad esempio, le esperienze di tirocinio sono regolamentate da una convenzione di stage, ovvero un documento nel quale i firmatari (il candidato, l’azienda ospitante e l’istituto scolastico di provenienza dello studente) sono tenuti ad indicare ogni aspetto del rapporto di lavoro prevedendo una gratificazione mensile minima di 436 euro. In Italia, invece, nonostante la conferenza Stato Regioni abbia già approvato una riforma simile, è ancora fortemente diffuso lo sfruttamento dell’impiego giovanile mediante forme contrattuali usate in maniera impropria dai datori di lavoro.

Non solo aspetti positivi. Oltre agli aspetti positivi, questo Paese mostra anche alcuni lati negativi. I parigini, ad esempio, non sorridono quasi mai, le giornate di sole sono rare, i prezzi delle locazioni sono molto elevati ed i francesi sono tendenzialmente diffidenti. Ho passato le prime settimane della mia permanenza transalpina in albergo perché nessuno voleva affittarmi casa senza una che avessi una referenza. Per uno straniero senza busta paga è praticamente impossibile trovare un alloggio di lungo periodo.  Io sono stata aiutata da un conoscente, altrimenti con buona probabilità soggiornerei ancora in albergo.

 

Tatiana Picciau

Laurea in Scienze politiche presso l'Università di Cagliari,

Stagista presso "La Tribune"

Attualmente a Parigi

Autore dell'articolo
Simone Tatti
Author: Simone Tatti
Giornalista, data analyst e performance strategist per aziende, istituzioni e privati che hanno bisogno di implementare il proprio business e costruire un’immagine positiva mediante comunicazione tradizionale e digitale. Economista di formazione, con master in sviluppo territoriale e gestione d’impresa mi appassiono al mondo dei media dopo aver vinto il primo concorso universitario Heineken – Ichnusa in “Marketing e Comunicazione”. Scrivo con costanza da circa nove anni su testate giornalistiche off e online prediligendo la produzione di reportage e articoli di analisi statistico/economica. Per amore verso la mia terra, fondo www.focusardegna.com. Ho curato l’immagine e la comunicazione di progetti di destinazione turistica (i.e. Distretto Culturale del Nuorese e Sardinia East Land | destinazione globale Nuorese Ogliastra) e la gestione dei canali social di affermati mass media (Unione Sarda, Videolina e Radiolina). Di recente anche startupper.

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