L'estate è quasi giunta al termine anche se il sole continua a battere forte sulle nostre teste. Manca poco più di una settimana all'inizio dell'autunno e, da qualche settimana, siamo già entrati nel vivo del circuito di Autunno in Barbagia. Un percorso che ci accompagnerà tra profumi, sapori, tradizione nel cuore della Sardegna. Un circuito che pian piano sta dando i frutti sperati e sta allungando la stagione turistica in Sardegna.

Ma se di Autunno in Barbagia sappiamo tutto, c’è da dire che non si sa molto in merito alle altre manifestazioni che nei più disparati paesi della Sardegna interrompono la stagione tutta spiaggia mare e disco e inaugurano quella del gusto. Perchè settembre è un mese particolare. Non solo è il mese del trapasso dall’estate all’autunno ma è anche quello che dà il via all’anno agrario. Un mese di transizione e di feste. Insomma un vero Capudanni, come lo chiamiamo noi in Campidano.

In questo periodo, infatti,  il Campidano vive le feste più grandi e sentite. Feste che molti di voi probabilmente non conoscono,  motivo per cui ho deciso di parlarvene. Feste animate dalle trallalere che profumano di muggini, anguille e maialetti arrosto. Feste in cui le processioni si colorano di Traccas e Gruppi Folk. Feste che richiamano migliaia e migliaia di visitatori.

Tra queste feste posso ricordare la Sagra dell'uva o la processione in onore di Sant'Elena a Quartu, Santa Maria a Uta e Serramanna, il Matrimonio Selargino, Santa Maria Acquas a Sardara, Santa Greca a Decimomannu, Santa Vitalia a Serrenti e Villasor. Ne ho citato solo alcune, quelle che ho visitato o di cui ho sentito parlare. Feste che nel sud Sardegna hanno un grande richiamo.

Ma tra tutte vorrei citarne una che ho avuto il piacere di vivere tantissime volte: quella di Santa Maria Angiargia di Collinas. E la voglio menzionare perché a Collinas la festa è vissuta con un animo particolare, ed è unica per tanti aspetti, intima e riservata ma a parer mio spettacolare.

Spettacolare per la bellezza del suo centro storico dove l'ordine e la pulizia si sposano con le sue bandierine. Quelle bandierine fatte a mano dalle donne del paese, di mille colori e forme, che in passato quasi non permettevano di vedere il cielo sopra le strade. Festa che, mi viene da pensare, ricordi quelle antiche, dove l'essenziale era sinonimo di divertimento. E dove per  essenziale si intendono un palco, una bancarella del torrone e la parada.

Non immaginatevi chissà quali festeggiamenti, perché qui vige la sobrietà. Ma in questo mondo che corre veloce dove tutto pare essersi uniformato, è bello fermarsi a contemplare la semplicità delle cose. Perchè così era una volta, così è oggi e così speriamo sia un domani.

Buon capudanni a tutti!

Quel capudanni che mi auguro arrivi sempre così gioioso e sia il nuovo inizio, di ogni anno, di una Sardegna che continua a vivere la sua storia...