Di Emiliano Deiana

Fin quando ci saranno storie da raccontare il mondo non avrà il tempo per finire. Le storie non le devi andare a cercare; sono loro che vengono a trovarti se hai un cuore che non sia vigliacco. Ero in Corsica per motivi che nulla avevano a che fare con questa storia. Tornavamo verso Bonifacio per imbarcarci. Nell'ora del mezzogiorno e decidiamo di arrivare a Propriano - sul mare - per mangiare un boccone.

Propriano, come tutti i posti di mare in inverno, è un paese fantasma. C'è il porto e c'è un'edilizia "moderna" che ha sopraffatto l'edilizia povera di un villaggio di pescatori, rovinandola. Finito il pranzo decidiamo di fare due passi verso il molo. Qui ci incrocia un vecchio, piccolo. Gli abiti lisi, un cappotto scuro. Una specie di palandrana scura alla maniera di Achab. E un maglione rosso. Ci ferma, parlandoci in francese. Ci dice che se avanziamo per il molo - in fondo - poi si vede tutto il paese, tutta Propriano.

- Faiddeti in cossu, chi semmu gadduresi, parlate in corso che siamo galluresi gli dico.

Ha le mani grandi, un poco sformate. Le unghie lunghe. Le agita, mentre parla. Gli chiediamo se c'è gente, a Propriano, d'estate. Risponde che si, ma è di altro che vuole parlare. Si vede. Si sente.

- Eru un gjugadori, dice. Un giocatore di calcio.

- E chi nummaru jugaati? L'otto, il dieci. Anche il quattro o il sei.

- Ho giocato in Serie A a Tolosa. Non ci credete? Non avevo nemmeno finito il baccalaureato che i miei genitori mi volevano impicciare perché stavo sempre dietro al pallone. Tolosa, Le Havre. Puru in Parigi aggiu jugatu. Tiravo forte. A quel tempo, negli anni '50, si tirava forte. Poi sono iniziati i tiri ad effetto. E mima la traiettoria di un tiro ad affetto.

- Commu vi ciammeti?

- Leandri mi cjamu. Ma mi cjamaani u corsu. Lu presidenti costruiva Avion e mi dava li soldi. Chiedeva: duv'è u corsu?

- Ma no è chi zi seti dizendi fauli? Mi chi controllu candu torru a casa.

- Ah, l'avion faciva lu Presidenti. Tiravo forti, anche 17/18 gol aggiu fattu in un annu. Ma lu Presidenti costruiva l'avion ohhh. L'avion e mima l'aeroplano.

Ha questi pantaloni chiari, leggeri. Color di carta da zucchero. Ha negli occhi la febbre, muove le mani. Sogna con gli occhi. Corre dietro a un pallone.

Lo penso come uno dei pazzi che vivono nei nostri paesi. Di quelli innocui che si inventano le storie e che inventandole le vivono. Poi torno a casa e cerco Leandri, su Google. E scopro che è tutto vero. Tutto. C'è un Leandri - u corsu - che è nato a Propriano. Si chiama Touissaint. Ed ha giocato a calcio: Bezier, Sète, Le Havre, Red Star, TFC, Cannes , Cannes Gras. Fra la Seconda Divisione e la Prima.

Il vecchio, quella specie di Céline del calcio, col suo maglione rosso infeltrito e la palandrana marinaresca diceva il vero.

Eravamo noi che non avevamo occhi troppo belli per vedere.

Ma fin quando ci saranno storie da raccontare il mondo non avrà il tempo per finire.

Le storie non le devi andare a cercare; sono loro che vengono a trovarti se hai un cuore che non sia vigliacco.


Emiliano Deiana

Nato il primo aprile 1974 vive a Bortigiadas. Cofondatore della Libreria Bardamù di Tempio Pausania. È stato Sindaco di Bortigiadas per 15 anni, attualmente è Presidente di ANCI Sardegna. Ha pubblicato nel 2012 il libro di racconti satirici  'Bar Sport Democratico', Ethos Edizioni. 
Nel 2020 è uscito il suo primo romanzo, 'La morte si nasconde negli orologi', Maxottantottoedizioni.

(Foto ©Andrea Deiana) 


 Articolo realizzato per il progetto "FocuSardegna a più voci"

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