“Ho avuto per tutto ciò che riguarda lo straordinario, una vita affascinante, per la qualità delle esperienze. Non saprei immaginarne una migliore eppure ho sempre covato una profonda insoddisfazione, determinata da una mancanza che poteva essere considerata irragionevole. Nel tempo ho dato un nome a questa sensazione, un nome in codice: casa d’altri. Una questione domestica, familiare.” (Giovanni Lindo Ferretti, L’Italia profonda, Dialoghi dall’Appennino con Franco Arminio)

Dicesi outsider in inglese, una persona estranea, intrusa.

E io ho sempre vissuto una vita da outsider

Sono nata a Cagliari, ma se lo chiedi ai miei genitori non sono di Cagliari, sono per metà di Teti, per metà di Orgosolo.

Nel centro della Sardegna.

Solo che quando ci andavo, a Teti, a Orgosolo, non mi sentivo mai pienamente a casa. 

A 19 anni volevo solo scappare, da questa isola così piccola, ma così grande da non avermi dato un solo posto dove sentirmi pienamente a casa.

E così sono trascorsi gli anni, a vivere tra i veneziani, non essendo veneziana, a vivere a Milano, pur non riuscendo a correre come i milanesi, a studiare i migranti cinesi, pur non essendo cinese. 

Una vita da outsider.

Ma poi ho capito che se sei un'outsider allora puoi guardare le cose più complesse da fuori. Puoi mettere tra te e loro il tempo e lo spazio necessari per capirle e amarle davvero. 

E così è stato: ho guardato la Sardegna da fuori, e l'ho amata sempre di più.

Teti, Sa 'e postinu, 1996

Ho guardato Orgosolo, da fuori, e poi ho iniziato a capire il profondo e unico senso di comunità che lega gli orgolesi. 

Ho guardato da fuori Teti e ho iniziato a capire, tra le altre cose, la bellezza inestimabile della vita pastorale, dedicata interamente agli animali, e alla famiglia.
Da qui è nato il desiderio di tornare, di ricreare legami, per restare.

Se sei un'outsider puoi anche imparare a relativizzare. 

Rivolta di Pratobello 1969, Archivio Francesca Meloni 

Ad esempio la disillusione (o disincanto o perdita di tutte le speranze): quella cosa che, insomma, ho sentito affliggere molti sardi, me compresa. Non importa l’età, o l’estrazione sociale. 

Riguarda la generazione dei miei genitori: ma cosa vuoi fare? Ci abbiamo già provato noi! 

Ha contagiato anche i miei coetanei: ma dove vuoi tornare? In Sardegna non c'è niente.

Se la guardi da fuori questa disillusione, ti sembra meno drammatica, e credi davvero di poterla invertire.

Se sei un'outsider puoi prendere questi due aspetti positivi, unirli alle competenze di altre cinque splendide ragazze e farne una magia: SardiniaSpopTourism. 

Con amore cerchiamo di comunicare le aree interne della nostra isola, nel bene e nel male, in ciò che di meraviglioso custodiscono, ma senza nascondere le loro "debolezze" demografiche e non solo. Per questo sono nate le cartoline di chi resta per chi viaggia, il sito, e i canali Instagram e Facebook. Perché cerchiamo di narrare la nostra terra più fragile in un modo accessibile e fruibile, magari persino divertente. Che prova a parlare proprio a tutti. 

La missione è convincere anche i più disillusi tra noi che migliorare la nostra terra, sì può.  Ma soprattutto che una giovane sarda può tornare (spero presto) a viverci e sentirsi finalmente un’insider, finalmente a casa.

 


Nicoletta Galisai

Laureata in Lingue e Civiltà dell'Asia Orientale all'Università Ca' Foscari di Venezia, si trasferisce poi a Milano e si laurea in Magistrale in Scienze Politiche e Sociali all'Università Cattolica. Da qui in poi si innamoro della comunità sino-milanese, di cui inizia a intervistare diversi membri, sia a Milano che in Cina, soprattutto sugli aspetti riguardanti la famiglia. Intanto comincia a tornare a casa sempre più spesso, in particolare per prendere parte  allo Spop Campus Omodeo nel 2018 e al Workshop Terre 2030 nel 2019. Oggi lavora per un Ente del Terzo Settore e studia Linguaggi Narrativi presso la Scuola Holden di Torino. 

In Sardinia Spop Tourism cura la grafica e i social media ed è referente per il Mandrolisai.


 Articolo realizzato nell'ambito della collaborazione tra FocuSardegna e Sardinia SpopTourism

Scopri il progetto nell'articolo dedicato e su www.sardiniaspoptourism.it

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