Joias è uno dei partner FocuSardegna: realtà attiva nella promozione e nel sostegno all'artigianato sardo, Joias seleziona e crea in collaborazione con i migliori artigiani regionali, vere e proprie opere d'arte. Li conosciamo meglio con questa chiacchierata in compagnia della titolare, Elisabetta Usala

Esiste ancora un artigianato sardo o è stato snaturato?

L’ artigianato sardo esiste ancora e per quello che vedo, ormai da 7 anni, è migliorato nel senso che sta incontrando il design. La tradizione, a livello di tecniche di lavorazione, si incontra con l’innovazione, una nuova funzionalità, un design contemporaneo.

Che cosa significa oggi fare artigianato sardo?  

Fare artigianato oggi vuol dire distinguersi da tutto quello che è industriale e senza anima. Sempre di più le persone cercano pezzi speciali, da indossare e per arredare i propri spazi. I grandi marchi di design e di accessori moda sono sempre amati ma piace (e lo trovo molto interessante!) sempre di più, il mixare il grande marchio al pezzo hand-made; in questa maniera la casa “si anima” davvero, racconta di noi e della nostra personalità, ci racconta e ci ricorda un’esperienza vissuta, come quella del viaggio e della scoperta di nuovi luoghi. E così capita all’accessorio moda portato su un capo di gran moda o su un abito anonimo che và ripensato.

Quali sono le caratteristiche di un artigianato sardo di qualità secondo Joias?

Quelle che stanno alla base della scelta per la selezione Joias: funzionalità, tradizione, innovazione, finezza.

Che cosa i non sardi apprezzano maggiormente della nostra produzione?

Il turista apprezza forme di design, il racconto e la storia dietro gli oggetti, la funzionalità. I tessuti sono apprezzatissimi dagli stranieri, soprattutto i tedeschi, le ceramiche funzionali (servizio di piatti, brocche, vasi) incontrano il gusto degli italiani e degli inglesi.

E i sardi, sono realmente consapevoli della ricchezza del nostro artigianato?

A questa domanda rispondo con una espressione di una cliente sarda, residente al nord Italia: "Joias, il luogo della mia anima".

Come si potrebbe dare maggiore valore all’artigianato?

Ritengo di aver fatto la strada giusta. Creare un marchio che si prenda cura degli oggetti, che racconti al posto degli artigiani quello che c’è dietro, lavorazione e tradizione, che selezioni tra tante cose, che si appoggi ai designer per creare qualcosa di nuovo, in accordo con l’artigiano e la tradizione. Questo è un modo per risollevare l’artigianato e dargli una nuova luce.

Quali e chi sono sono i maggiori nemici dell’artigianato?

Il nemico maggiore è l’omologazione. Nel momento in cui la moda e il voler essere uguali, per paura di essere “notati” e di esprimersi, fanno breccia nella nostra quotidianità, allora il danno è compiuto, oppure guardare i social (soprattutto Instagram) pensando di dover raggiungere la perfezione dovuta a filtri e operazioni di post-produzione.

Consigli per gli acquisti: come diffidare da falsi e imitazioni?

Ogni pezzo creato da un artigiano viene marchiato o etichettato.

Come riassumeresti il vostro lavoro e il vostro impegno nelle attività di tutela, ricerca e promozione dell’artigianato sardo?

Il nostro lavoro prevede il contatto con gli artigiani, la scelta dei pezzi da presentare nel nostro show-room, l’arredo del negozio e delle vetrine che cambiamo ogni due settimane. Presentiamo i pezzi anche online, nel negozio virtuale, attraverso descrizioni e fotografie in still life e ambientate.

Nello stesso tempo realizziamo i post (per Facebook e Instagram), che raccontino la tradizione, le nuove forme, la lavorazione e la nostra idea d’arredo. Seguiamo un calendario che rispetta 3 post settimanali, spesso prepariamo l’intero calendario un mese prima. Ogni anno ci sentiamo con i nostri designer, Stefano Asili e Paulina Herrera Letelier gli storici, e con loro creiamo nuove collezioni (tessili e accessori moda).

 

Scopri Joias su: https://www.joias.it

 

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