Aprile 18, 2024

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    DI MATTEO PORRU

    Quando le dicono che è un maschietto, Anna Maria Frau sorride. Non ha una mano da stringere, una bocca da baciare, un uomo da guardare che il neonato, un domani, chiamerà papà. Il nome lo deve scegliere da sola. Anzi, l’ha già scelto. Si chiamerà Angelino. Lo sente piangere, lo vede sorridere, gli conta le dita aprendogli i pugni, pensa alla vita che lo aspetta, che darà il meglio per lui. Ma non riuscirà, Anna Maria, a vederlo grande: la morte la porta via senza rumore e lo fa veloce, due anni più tardi. Le dà solo il tempo di sistemare il bambino, di darlo a una coppia di paese, di Bortigali. Ne avranno cura.

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    *DI MATTEO PORRU

    Scano di Montiferro non arriva a duemila anime. Una di queste non è mai morta. No, non è un miracolo e nemmeno magia nera. È una storia che continua a esistere, è un ricordo che dà forma a un fantasma. Un uomo senza nome, non uno certo almeno, e senza una data di nascita o di morte. Della sua vita non si sa nulla, dei suoi avi ancora meno.

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