Di Emiliano Deiana

La Sardegna è un’isola di santi, di navigatori e di “disquisitori di politiche di contrasto allo spopolamento”. Alla vigilia della decisione sulla programmazione dei fondi sul Recovery Plan Next Generation Ue questi ultimi si sono eclissati; sono restati i santi - pochi, in verità - e i navigatori.

Lo spopolamento, la desertificazione umana, sociale e culturale della Sardegna e dei suoi paesi pare sia stata espunta dal dibattito pubblico. Sono tornate le ricette vecchie come il cucco: lo sviluppo per poli, come se le esperienze di industrializzazione forzosa di Ottana, di Porto Torres o del Sulcis non ci siano mai state.

Torna il monotematismo energivoro come se anche i muri non sapessero che in Sardegna siamo autonomi dal punto di vista energetico e servirebbe affiancare all’energia pulitissima prodotta nei bacini idrici una vera transizione - pubblica - verso le rinnovabili in luogo delle fonti fossili.

Ritornano i “benefattori” delle grandi imprese pubbliche e private, che non pagano un euro di tasse in Sardegna, per dettare la linea su come spendere le risorse destinate a tutti i sardi. Ma basterebbe non farsi intossicare da un certo dibattito e avere la pazienza di leggere gli atti dell’Unione Europea. Non le invenzioni di chi non studia i dossier ma procede per slogan.

L'11 febbraio 2021 il Consiglio Europeo ha adottato il regolamento che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza. Il dispositivo da 672,5 miliardi di EURO è al centro dello sforzo straordinario per la ripresa dell'UE, Next Generation EU, lo strumento da 750 miliardi di EUR concordato dai leader dell'UE nel luglio 2020.

Tale dispositivo per la ripresa e la resilienza aiuterà gli Stati membri ad affrontare l'impatto economico e sociale della pandemia di COVID-19, garantendo nel contempo che le loro economie intraprendano le transizioni verde e digitale e diventino più sostenibili e resilienti.

Per ricevere il sostegno a titolo del dispositivo per la ripresa e la resilienza, i piani dei paesi dell'UE devono definire un pacchetto coerente di progetti, riforme e investimenti in sei settori d'intervento:

* transizione verde

* trasformazione digitale

* occupazione e crescita intelligente, sostenibile e inclusiva

* coesione sociale e territoriale

* salute e resilienza

* politiche per la prossima generazione, comprese istruzione e competenze

Ora fate uno sforzo di immaginazione e per pensare a quei politici sardi, nel 2024 quando ci saranno le elezioni regionali, andare in giro per i paesi a chiedere i voti “per salvare le aree interne dallo spopolamento” senza che - pur avendone l’occasione - non abbiano investito un euro sulle reti e la connettività (Banda Ultra Larga e 5G); sul capitale umano del futuro: donne e giovani; sul rilancio della scuola, dell'istruzione e della formazione; sull’organizzazione della sanità territoriale; sul turismo e l'accoglienza; sull'Università e sugli enti di ricerca ad altissimo tasso di innovazione (ricerca biomedica, nanotecnologia, aerospazio, intelligenza artificiale ecc.); sulla mobilità sostenibile, sulle energie rinnovabili, sulle comunità energetiche e l'autoconsumo; sulla modernizzazione dell'agricoltura e dell'allevamento e per il recupero produttivo delle terre incolte e la valorizzazione delle terre pubbliche; sulla cultura diffusa, sulla storia e la cultura sarda, sul patrimonio archeologico.

Ecco: ora non immaginate più. Perché l’occasione è adesso. E tutti sono responsabili delle proprie azioni. Non delle parole che si sono sprecate negli anni.

Non crediamo che ci sia qualcuno che pensi che i paesi servono solo per gozzovigliare gratis nei fine settimana delle Cortes e del Grande Sagrificio e non siano, invece, nel grande dramma pandemico, un modello di vita umano, civile e con lo sguardo rivolto al futuro e al riscatto dell’intera Sardegna.

Emiliano Deiana

Nato il primo aprile 1974 vive a Bortigiadas. Cofondatore della Libreria Bardamù di Tempio Pausania. È stato Sindaco di Bortigiadas per 15 anni, attualmente è Presidente di ANCI Sardegna. Ha pubblicato nel 2012 il libro di racconti satirici  'Bar Sport Democratico', Ethos Edizioni. 
Nel 2020 è uscito il suo primo romanzo, 'La morte si nasconde negli orologi', Maxottantottoedizioni.

(Foto ©Andrea Deiana) 


 Articolo realizzato per il progetto "FocuSardegna a più voci"

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