Diventare "compagni di fogarone" non è semplice: servono coraggio, amicizia e la consapevolezza di prender parto a un rito che affonda le sue radici in antichi riti pagani e nella lunga notte bizantina.Avete mai pensato al significato arcaico di molte feste, soprattutto campestri, che arricchiscono particolari momenti del nostro anno?  Sappiate che molte di queste si rifanno al periodo pagano e son state poi riprese lungo e misterioso periodo della dominazione bizantina.

Parliamo dei fuochi di San Giovanni, del culto di numerosi martiri e, soprattutto delle Ardie  che, tra qualche settimana, ci renderanno partecipi di un rito unico nel suo genere. Giugno e Luglio, in modo particolare, ci riportano ai secoli passati con questi due eventi principe. 

I fuochi di San Giovanni solitamente venivano preparati per illuminare la notte del solstizio d'estate, il 21 giugno. Una notte magica, questa, che per tradizione accoglieva i sabba delle streghe e si presentava come il momento migliore per interrogare il destino. Ecco perchè, appena fuori dal centro abitato, solitamente in prossimità di chiese campestri, si accendevano grandi fuochi dove ardevano erbe aromatiche che, ancora oggi conferiscono a questa notte, nel pieno delle fioriture estive, un profumo unico; la luce, al contempo, teneva lontano il male da quella comunità accompagnando la notte più lunga dell'anno.  Le erbe (iperico, timo, rosmarino, menta, assenzio, elicriso, lavanda) son le vere protagoniste di questa festa: usanza tuttora diffusa nel Campidano e in tutta la Sardegna è la preparazione dell’acqua di San Giovanni, che si ottiene lasciando a mollo le erbe del santo tutta la notte, che, insieme all’acqua, verranno usate la mattina seguente per il bagno o semplicemente per lavarsi il viso.

Le ragazze in età di marito, la mattina del 20 erano solite cogliere queste erbe, legarle in numero di nove e lasciarle sotto il cuscino per poter vedere, in sogno, il volto del futuro marito. In alternativa, le legavano con un nastro colorato e il giorno dopo, in base all'insetto che vi sarebbe posato, avrebbero saputo il mestiere del compagno: formica per capraio, scarafaggio per vaccaio e, qualora non vi fosse alcun insetto, il marito sarebbe stato povero. 

Una notte di magia e profezie, insomma, dove si perpetuava, di anno in anno, la tradizione, viva ancora oggi, di saltare il fuoco scalzi e tenendosi per mano suggellando così il sentimento dell'amicizia e diventando, di fatto, "compagni di fogarone"

Di Bizantini e Sardegna ne parleremo in maniera approfondita nei prossimi articoli di Focusardegna ma, nel frattempo, mettete mano alle vostre agende, segnate questi appuntamenti e coinvolgete i vostri migliori amici per saltare insieme nei fuochi di San Giovanni e vivere insieme un momento di festa. 

Precisiamo che la festa di San Giovanni cade ufficialmente il 24 giugno mentre il solstizio il 21 giugno. Molte località tengono come data "ufficiale" quella del 21 giugno e, in altri casi, la festa prosegue per i giorni successivi. 

Dove - Tra le località dove il rito è più vivo ricordiamo Alghero (San Joan, 17-23 giugno), Bosa, Dorgali, Escalaplano, Gavoi, Seui, Calasetta, Isili ed Oliena; ancora Tertenia (23-24  con larocessione religiosa e i canti tipici), Bauladu (24 giugno, festa campestre), Bidonì -Bonarcado - Milis - Nurachi - Oristano - Paulilatino, Dualchi, Gadoni, Olbia, Nurri, Laerru, Fonni, Ozieri e  Ploaghe (28 e 29 giugno, Fogarones e Compares de Santu Juanne)  

 

 

 

 

 

 

Autore dell'articolo
Mariella Cortes
Author: Mariella Cortes
Curiosa per natura, alla perenne ricerca di luoghi da scoprire, persone da raccontare e storie da ritrovare. Giornalista dal 2004 per carta, televisione, radio e web, lavoro a Milano come formatrice per aziende e professionisti e come consulente di marketing e comunicazione. FocuSardegna è il filo rosso che mi lega alle mie radici, alla mia terra che, anche nei suoi silenzi, ha sempre qualcosa da dire. Mi trovi anche su: www.mariellacortes.com
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