Se dovessi pensare a tre parole chiave per il mio futuro, queste coinciderebbero sicuramente con quelle che compongono il nome dell’associazione che abbiamo costituito qualche mese fa, a Novembre 2020, con passione e coraggio: ruoli, radici, legami

Da quando ho chiuso la mia prima valigia sono passati ormai più di dieci anni.

Era il 2010 e partivo per frequentare l’università a Venezia, inconsapevole che quella sarebbe stata solo la prima di tante tappe.

Fino alla mia ultima partenza, la mia sola certezza era che in Sardegna non avrei voluto vivere.

Poi, non so ancora bene come sia accaduto, ma solo nove anni dopo i miei viaggi verso la Sardegna si sono fatti sempre più frequenti, tanto da non distinguere più quale fosse il viaggio di andata e quale quello di ritorno. Succede questo, forse, quando ogni luogo in cui vivi diventa casa e le persone a te più care diventano famiglia.

Ricordo però molto bene il viaggio in traghetto nella tratta Genova – Porto Torres che mi riportava verso casa: quella volta sapevo perfettamente che quel biglietto di sola andata era il mio prezioso biglietto di ritorno.

Tornavo a casa con la mia Yaris piena zeppa di esperienze e soprattutto di speranze. Prima tra tutte, la speranza che dalle mie radici potessero nascere germogli, una restituzione di tutto ciò che la Sardegna mi aveva dato.

Tornare, o restare, è un atto di responsabilità verso la terra che mi ha cresciuta e che, purtroppo, vede più partenze che arrivi. Forse proprio questa nuova consapevolezza spinge al ritorno e  a preservare il nostro prezioso patrimonio culturale, a farci custodi di antichi saperi e mestieri, perché non cadano nell’oblio. 

Fino a quel momento, l’idea del ritorno mi aveva sempre spaventato molto: la voglia di scoprire il mondo era tanta, ma sicuramente non quanta la paura di cadere nel vortice del lassismo e dell’immobilità, di rimanere intrappolata nella normale condizione stagnante delle cose, nella passività dei nostri luoghi. Pensavo che affrontare quei segnali di pericolo sarebbe stato inutile, una perdita tempo, convinta che in uno stagno non c’è abbastanza spazio per idee che necessitano di movimento e di fermento, perché possano maturare. Oggi, quei segnali di pericolo li chiamo “opportunità”.

Ho trovato il coraggio di tornare solo quando ho capito che non sempre il restare va accostato all’immobilità, alla scelta di non incontrare l’altro e di non fare i conti con la propria ombra, il proprio doppio, l’alterità […]. Esiste anche una maniera spaesante di restare che, a volte, può risultare più scioccante del viaggiare (Vito Teti, Pietre di Pane)

Ho scoperto quindi, ed è questo uno dei motivi principali del mio ritorno, che accanto all’inerzia dilagante vivono sogni, passioni e coraggio e anche una differente percezione del tempo: una dimensione più umana, dove agli scampoli di tempo non per forza si deve attribuire un valore economico, dove le persone non sono strumenti ma, appunto, persone; dove spesso sono le relazioni ad avere valore.

Tornando ho cambiato il mio ruolo nella società, riappropriandomi del mio diritto di restare e di costruire nuovi percorsi nei nostri luoghi, nonostante i tanti demoralizzatori militanti. 

Con RU.RA.LE. A.P.S. vogliamo valorizzare il ruolo di ogni persona nel proprio contesto, perché sia portatrice di valori, conoscenze e competenze, perché ogni persona può contribuire a produrre dinamica. E la dinamica è sempre contraria allo spopolamento: bisogna agitare le acque, ci vuole una comunità ruscello e non una comunità pozzanghera (Franco Arminio, Appunti per chi si occupa di sviluppo locale.


Lo facciamo con Sardinia Spop Tourism il nostro fiume in piena che attraversa la nostra isola per creare legami, costruendo una rete di conoscenza e relazioni, che possa travolgere quante più persone possibile, per ricominciare o continuare a fluire insieme.  
 


Annalisa Loddo

Laureata in Lingue, Culture e Società dell’Asia Orientale e Laureata Magistrale in Interpretariato e Traduzione Editoriale e Settoriale cinese-inglese presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, ha poi conseguito un Master in Economia, Innovazione, Comunicazione e Accoglienza per l'Impresa Turistica presso l'Università del Piemonte Orientale. Lavora nell'azienda agrituristica di famiglia (La Genziana, partner di FocuSardegna, ndr) e collabora come animatrice territoriale con il Gal Terras de Olia.

In Sardinia Spop Tourism è la responsabile alle pubbliche relazioni, cura il sito e la fotografia ed è referente per la Planargia e il Montiferru. 


 Articolo realizzato nell'ambito della collaborazione tra FocuSardegna e Sardinia SpopTourism

Scopri il progetto nell'articolo dedicato e su www.sardiniaspoptourism.it

Segui SpopTourism su Facebook e Instagram